Famiglia

Aibi: bene l’apertura della Cina alle adozioni

Ma la Bindi non si fermi qui. Anche i bimbi del Marocco aspettano...

di Sara De Carli

?Siamo grati al ministro Bindi per il coraggio e la rapidità del suo intervento a favore dei bambini abbandonati della Cina. Siamo rimasti orfani di politica estera per troppo tempo: la firma di questo accordo dimostra come l?adozione internazionale rientri negli ambiti della politica estera? E? il commento di Marco Griffini, presidente dell?associazione Amici dei Bambini, in merito alla notizia della firma dell?accordo sulle adozioni internazionali firmato a Pechino nel corso della missione del premier Prodi. L?intesa arriva dopo cinque anni di negoziato tra Italia e Cina: l?Italia era l?unico paese europeo a non adottare bambini da Pechino. La Cina è oggi il paese dal quale si adotta il maggior numero di bambini (in particolar modo dagli Stati Uniti, Francia e Spagna): 11mila nel 2003, circa 40mila nel 2004 (fonte Convenzione dell?Aja). Non esistono dati ufficiali sull?abbandono in Cina, ma sono numerosi gli istituti in tutte le regioni della Repubblica Popolare. ?Al ministro Bindi va il plauso di tutte le famiglie di Amici dei Bambini ? conclude Griffini ? e di quelle migliaia che sono da anni in attesa. Una semplice firma ha dato finalmente significato alla speranza di tanti bambini cinesi presto accolti da famiglie italiane?. Tra gli accordi bilaterali ancora in sospeso risulta anche quello con il Marocco. ?Il lavoro del ministro Bindi non si fermi qui ? è l?appello di Griffini e di Amici dei Bambini ? anche i bambini del Marocco aspettano da anni il suo intervento?


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