Famiglia

AiBi: “Aprono le famiglie. Da San Giovanni a Teduccio al Giambellino”

Riparte la campagna AiBi-Chicco, in vista della chiusura degli istituti, per rilanciare la rete dell'affido. Come sostenere due case famiglia molto speciali

di Benedetta Verrini

Una nuova stagione di solidarietà per i piccoli e gli adolescenti che non hanno una famiglia: è la campagna lanciata ieri da AiBi-Associazione Amici dei Bambini in partnership con la marca più famosa legata al mondo dell’infanzia, la Chicco. L’obiettivo è quello di continuare a sostenere la campagna “Chiudono gli istituti, apriamo le famiglie”, che l’anno scorso, sempre grazie all’impegno della Chicco, ha consentito di aprire la Casa Famiglia “Il bruco e la farfalla” a San Giovanni a Teduccio, a Napoli. Quest’anno le mamme e i papà che andranno a comprare per i loro bambini potranno contribuire a un nuovo miracolo: la realizzazione di una nuova Casa Famiglia nel quartiere Giambellino a Milano. Ieri a Milano il progetto è stato presentato di fronte a una nutrita platea di giornalisti e responsabili dei punti vendita Chicco. Come funziona la raccolta fondi? Dal 1mo novembre al 31 dicembre 2004, ad ogni acquisto nei negozi Chicco, presenti in tutta Italia, una quota pari all’1% dello scontrino sarà devoluta all’AiBi per sostenere sia la prosecuzione del progetto di Napoli sia la realizzazione di quello di Milano. ?Come avevamo promesso l’anno scorso il nostro impegno per sostenere il progetto dell’Associazione Amici dei Bambini prosegue?, ha detto Francesca Catelli, direttore comunicazione Gruppo Chicco- Artsana. ?per noi la continuità è una missione e il pensare ad una attività di solidarietà che avesse un orizzonte temporale ampio è stata una scelta naturale per assicurare al progetto un concreto aiuto per i bambini meno fortunati?. L’emergenza in atto in Italia, infatti, è fortissima. A fronte di cifre che parlano di oltre 23mila minori fuori dalla famiglia, c’è il vincolo della chiusura degli istituti entro il 2006. Una trasformazione del sistema d’accoglienza dei bambini abbandonati che, come sottolinea Marco Griffini, presidente AiBi, “Non può assolutamente avvenire attraverso una ristrutturazione degli edifici e l’innalzamento di muri in cartongesso. La legge è infatti ancora disattesa, siamo lontani da soluzioni concrete per migliaia di bambini negli istituti italiani. Non vengano stanziati fondi da parte dello Stato per finanziare soluzioni all’abbandono e soprattutto non si investe sulle famiglie, vera risorsa per i bambini che vivono l’abbandono. Per questo bisogna aiutare le famiglie ad aprirsi all’accoglienza, perché ogni bambino sia davvero figlio”. Una filosofia pienamente recepita dai coniugi Barbieri, la coppia del Giambellino che attualmente ospita quattro minori e ha realizzato una comunità di accoglienza, ma presto grazie al progetto AiBi-Chicco potrà realizzare il sogno di diventare una Casa Famiglia. La loro esperienza, che si regge su una rete territoriale di famiglie e sul sostegno di giovani volontari del quartiere, rappresenta un esempio positivo e contagioso di impegno e aiuto ai minori. www.aibi.it


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA