Famiglia

Aias, anche i colori contro l’indifferenza

Un concorso chiude l'anno del Cinquantenario

di Antonietta Nembri

Cinquant?anni più uno. Tanti ne sono passati da quando l?Aias ha iniziato a operare a favore dei portatori di disabilità. Era, infatti, il novembre del 1954 quando a Roma veniva ufficialmente fondata l?Aias, allora denominata Associazione nazionale per l?assistenza agli spastici. Per i disabili, allora comunemente chiamati handicappati, gli anni 50 erano tempi eroici: le terapie erano poche e incerte, inesistenti i servizi, l?emarginazione addirittura istituzionalizzata. In particolare il danno cerebrale infantile era completamente sconosciuto a livello di opinione e organismi pubblici e non ancora preso in considerazione dalla classe medica. La disabilità era una ?vergogna? da non mostrare fuori dalle proprie mura domestiche. Conquistare spazi per affermare il proprio diritto alla salute era estremamente difficile. Ed è in quel contesto che ha mosso i primi passi l?associazione fondata da un gruppo di genitori di bambini cerebrolesi che, disillusi dai continui ?viaggi della speranza? e dopo aver conosciuto le iniziative internazionali associative in atto negli Stati Uniti e in Gran Bretagna e constatato la carenza di strutture pubbliche, pensarono di attivare in Italia un?associazione in grado di provvedere alla prevenzione e cura dei problemi legati agli esiti della paralisi cerebrale infantile e ai successivi aspetti esistenziali. Oggi l?Aias è articolata in 120 sezioni presenti in tutta Italia con un totale di 12mila soci. Negli oltre 120 centri di neuroriabilitazione ogni giorno sono assistiti circa 15mila disabili. L?anno del cinquantenario Aias si chiude, il 3 ottobre, con una manifestazione dal semplice titolo Disabilità – Solidarietà che è stato anche il tema di un concorso dedicato alle arti figurative e alle opere di poesia e componimento che, promosso dall?associazione, ha coinvolto oltre cento scuole che hanno presentato più di 600 opere pittoriche e una cinquantina di componimenti. A Roma saranno premiati gli studenti vincitori del concorso e cinquanta opere selezionate saranno in mostra alla Sala piccola Protomoteca del Campidoglio. «Attraverso una pennellata di colore, un tratto di carboncino, uno schizzo di matita, un abbozzo di acquarello, un componimento poetico o narrativo, ognuno ha delineato il proprio sentimento solidale, la propria consapevolezza di essere parte di una umanità composita, assimilandola in tutte le sue sfaccettature», ha commentato il presidente nazionale, Francesco Lo Trovato che ha ricordato come gli studenti si siano «trovati a pensare tutti insieme, a creare artisticamente per sconfiggere l?indifferenza di molti». Il primo premio è stato assegnato a Il filo della solidarietà di Francesca Petito del liceo artistico De Chirico di Roma, mentre il secondo e terzo premio sono stati assegnati a due studenti dell?artistico Preziosissimo Sangue di Monza. Il Premio speciale Andrea De Sanctis ?Very Special Arts? è stato assegnato a Marina Mareggi del liceo artistico statale Campanile di Melfi. Assegnata invece a pari merito la palma del Premio Aias per la composizione a Federica Coppola del liceo classico Vivona di Castellammare del Golfo per Le strade della vita e a Francesca Pelliconi e Cinzia Ferruzzi dell?Istituto tecnico Oriani di Faenza per la poesia Solidarietà. Aias L?Assocazione Italiana Assistenza Spastici è membro della Consulta nazionale della disabilità e delle loro famiglie, istitutita dal ministero per gli Affari sociali con l?obiettivo di coordinare le politiche dell?handicap e del Consilgio nazionale della disabilità, oltre che membro del summit della Solidarietà. Il sito dell?associazione – www.aiasnazionale.it – è in restyling. tel. 06.39731704aiasnazionale@tiscali.it


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