La Rete e la sicurezza dei bambini

Ai, per migliaia di ragazzi una trappola dai meccanismi nefasti

Presentato a Roma "Protect us", cortometraggio che denuncia lo sfruttamento di bambini adolescenti attraverso l’intelligenza artificiale generativa e i chatbot. A realizzarla Weprotect global Alliance e Telefono Azzurro. Per Ernesto Caffo, fondatore e presidente di Telefono Azzurro, «oggi più che mai la necessità primaria è quella di educare al meglio i nostri ragazzi, confrontarci con loro, ascoltarli e renderli così attori consapevoli di questa rivoluzione epocale»

di Alessio Nisi

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Si intitola Protect us ed è il cortometraggio che denuncia lo sfruttamento di bambini adolescenti attraverso l’intelligenza artificiale generativa e i chatbot, realizzato da Weprotect global allianceorganizzazione internazionale di cui Fondazione S.o.s. il Telefono Azzurro è partner. L’opera cinematografica, presentata stamane a Roma, è stata prodotta da Shft, realtà specializzata e attiva in ambito digitale: dai contenuti social ad alto impatto, ai documentari basati su campagne per piattaforme di streaming.

Il documentario mette a nudo la realtà dell’uso improprio dell’intelligenza artificiale raccontando, attraverso le testimonianze reali degli adolescenti, le tragiche esperienze di alcuni ragazzi in rete che hanno sperimentato sulla loro pelle sextortion (estorsione sessuale), conversazioni con chatbot basati sull’intelligenza artificiale i deepfake pornografici.

Appello ai leader del mondo

In un momento cruciale nella lotta contro lo sfruttamento sessuale online dei minori, sempre Weprotect e Telefono Azzurro lanciano un appello ai leader di tutto il mondo: è ormai più che necessario mettere a punto e adottare misure governative chiare e decisive per proteggere i giovani in rete.

Il cortometraggio realizzato da Weprotect e promosso da Telefono Azzurro sarà diffuso prossimamente nelle scuole italiane (hanno partecipato all’evento anche gli studenti del Liceo statale Niccolò Machiavelli di Roma) per far sì che gli studenti acquisiscano maggiore consapevolezza sui rischi della rete.

La situazione richiede un’opera di sensibilizzazione collettiva sui rischi dell’ai, ma soprattutto una cooperazione internazionale per prevenire ulteriori danni ai bambini. È altresì fondamentale, puntualizzano, accompagnare i più piccoli verso un uso consapevole degli strumenti digitali, per proteggerli dai rischi della “rete” e tutelare il loro benessere psicologico.

Il Manifesto di Telefono Azzurro

Telefono Azzurro ha portato all’attenzione delle Istituzioni e della stampa questo tema attualissimo presentando, lo scorso 11 febbraio a Roma (in occasione del Safer internet day 2025), il Manifesto per i diritti dei bambini nell’ambiente digitale (ne parliamo QUI)

Il testo, sottoscritto da diverse e autorevoli personalità di spicco ha come obiettivo quello di proteggere e responsabilizzare i più giovani nelle loro attività online, nonché promuovere una navigazione sicura, inclusiva e rispettosa dei diritti dei bambini. Si invitano aziende tecnologiche, legislatori e educatori a prendersi le proprie responsabilità e affrontare insieme la spinosa emergenza dell’abuso online.

È facilissimo, per i ragazzi di oggi, interfacciarsi con i dispositivi digitali e rimanere intrappolati nei loro meccanismi nefasti e dalle conseguenze gravissime per il loro futuro

Ernesto Caffo – presidente di Telefono Azzurro

I ragazzi? Aiutarli ad essere attori consapevoli

Per Ernesto Caffo, fondatore e presidente di Telefono Azzurro, «oggi più che mai la necessità primaria è quella di educare al meglio i nostri ragazzi, confrontarci con loro, ascoltarli e renderli così attori consapevoli di questa rivoluzione epocale».

In occasione del Safer internet day 2025, ricorda, «abbiamo lanciato il Manifesto per una rete più sicura, affinché aziende, istituzioni, educatori e famiglie possano impegnarsi in un cammino comune di costruzione di un ecosistema digitale sicuro e inclusivo. Dobbiamo affrontare questa sfida con le competenze adeguate: è in ballo il futuro delle nuove generazioni».

Trauma che si perpetua. Dello stesso avviso la produttrice del corto Joanna Shields, baronessa, ex ministra britannica per la sicurezza e la protezione di Internet e fondatrice di Weprotect global alliance. «Il trauma di questi crimini», sottolinea, «non è solo profondamente personale, ma anche indelebile. Immagini e interazioni vengono condivise e amplificate algoritmicamente attraverso il paesaggio digitale, perpetuando il danno molto tempo dopo la violazione iniziale».

Ernesto Caffo, fondatore e presidente di Telefono Azzurro, alla presentazione di Protect us, cortometraggio che denuncia lo sfruttamento di bambini adolescenti attraverso l’intelligenza artificiale

300 milioni di bambini vittime di abusi online

Protect us si propone l’obiettivo di denunciare lo sfruttamento sessuale dei giovani online. Questa pratica è in forte e inquietante aumento. Si stima che nello scorso anno 300 milioni di bambini siano stati vittime di sfruttamento e abuso sessuale online: dietro ogni statistica c’è un momento di paura, vergogna e impotenza che resterà nella memoria del bambino per sempre.

Solamente nel corso del 2023 lo statunitense National center for missing and exploited children – Ncmec ha ricevuto oltre 31 milioni di segnalazioni e rapporti di sospetti abusi sessuali contro minori.

I dati di Telefono Azzurro. Come riportato poi nel rapporto “La dignità dei bambini nel mondo digitale” realizzato da Telefono Azzurro e 114 nel 2023 Internet watch foundation ha registrato quasi 393mila segnalazioni di presunto materiale di abuso sessuale sui minori. Dato in aumento (+5%) rispetto al 2022.

Sempre nel 2023 sono risultate 275.655 (un numero record) le pagine web contenenti materiale di abuso sessuale sui minori (anche questo dato vede un +8% rispetto all’anno precedente).

Quelle immagini sessuali autogenerate

A complicare la minaccia c’è anche l’aumento allarmante di immagini sessuali autogenerate tra i giovani: un recente rapporto di Thorn, membro della Weprotect global alliance, rivela che 1 bambino su 10 è consapevole che i propri coetanei usano l’ai generativa per creare immagini intime non consensuali, evidenziando la crescente diffusione di questi comportamenti e il loro impatto devastante.

Si consideri al riguardo un dato sempre contenuto nel report curato da Telefono Azzurro e 114: nel 2023 il 92% (254.070) di tutte le pagine web rimosse da Internet watch foundation contenevano immagini o video autogenerati in cui un bambino veniva costretto, ricattato, ingannato o adescato per esibirsi sessualmente attraverso una webcam.

In apertura foto di Creative Christians per Unsplash. Nel testo foto di ufficio stampa Telefono Azzurro

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