Cultura

Agrigento: scafista (e truffatore) rischia il linciaggio

Un marocchino di 39 anni trasportava immigrati e poi li "mollava", intascando i soldi. Ma è stato riconosciuto dalle sue vittime

di Redazione

Clandestino, scafista e pure truffatore. Sapir Pohane, marocchino di 39 anni è stato arrestato dalla polizia di Agrigento, perché un altro immigrato si è ricordato della sua faccia, vista in un porto algerino. Il riconoscimento è avvenuto nel centro di permanenza temporanea di Agrigento, dove i due extracomunitari hanno trascorso alcuni giorni, in attesa di essere espulsi dall’Italia. Nel barbuto viso di Pohane, il clandestino ha dunque rivisto colui il quale, intascando 150 dinari algerini, gli aveva promesso una sicura sistemazione a bordo di una delle tante carrette del mare in partenza verso Lampedusa. Peccato però che la promessa si è poi rivelata una clamorosa fregatura, con l’aspirante immigrato clandestino rimasto a terra, con un palmo di naso e con le tasche inesorabilmente vuote. Con Sapir Pohane bloccato alcuni giorni fa dalle forze dell’ordine italiane, dopo avere traghettato nelle Pelagie 47 disperati, il truffato è riuscito comunque a far avverare il suo sogno. Dopo avere pagato altri soldi, colui il quale venne raggirato dal «tour operator» marocchino, è sbarcato nelle isole Pelagie per poi essere trasferito nel centro di permanenza agrigentino. Lì, il caso ha voluto che in mezzo ai tanti ospiti della struttura ci fosse il tizio che lo aveva raggirato in Algeria, promettendogli vendetta qualora un giorno si fossero reicontrati. E il caso ha voluto che i due abbiano incrociato ancora una volta i propri sguardi, niente meno che ad Agrigento. Una volta ritrovatisi faccia a faccia, poco è mancato che nel Cpt della città dei Templi scoppiasse un linciaggio di massa, nei confronti di Pohane. Pare infatti che anche altri immigrati si siano imbattuti in passato nello scafista, la cui storia sarebbe degna dei film di Totò. Di comico però in questa vicenda c’è davvero poco, visto che tra le mura del centro si stavano gettando le basi per una tremenda vendetta nei confronti di colui il quale era inviso a tanti disperati. Per evitare che la situazione potesse degenerare, con atti di violenza dai risvolti assolutamente imprevedibili, il marocchino è stato arrestato, su ordine della Procura delle Repubblica di Agrigento, con l’accusa di agevolazione dell’immigrazione clandestina, evitandogli una imboscata che poteva costargli cara. Oltre alle botte però, Pohane ha evitato anche la denuncia per truffa, visto che il reato è stato consumato in territorio straniero e quindi non perseguibile dall’autorità giudiziaria italiana. Il trentanovenne nordafricano è recluso nel carcere di contrada Petrusa, dove probabilmente spera di non imbattersi ancora una volta in altre persone che lo riconoscano. (Fonte: La Sicilia)


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