Sostenibilità

Agricoltura sostenibile: dalle Ande a Milano

L'Albero della Vita organizza la tavola rotonda "Diamo alla terra una possibilità". Buone pratiche a confronto

di Redazione

Un ritorno alla terra intesa nel senso antico di “madre”. Ovvero colei che genera, ma anche che nutre e che sostiene. Partendo da esperienze reali, che stanno dando i loro frutti (nel vero senso del termine) in alcuni Paesi in via di sviluppo, ma che possono costituire un modello di sviluppo sostenibile e più umano anche per i paesi cosiddetti industrializzati.

Questi i nodi tematici intorno ai quali la Fondazione L’Albero della Vita chiama a raccolta a Milano il 30 maggio, con la tavola rotonda dal titolo “Diamo alla terra una possibilità” (all’Acquario  Civico  di  Milano   Via  Gadio  2, dalle ore  10), che ha radunato un panel interessantissimo di esperti proprio nella città che, in vista dell’Expo 2015, sul tema dell’agricoltura sostenibile ha fatto un forte investimento anche intellettuale.

Sarà Antonio Bancora, Responsabile area progetti internazionali di Fondazione L’Albero della Vita, a partire da una case history concreta, il progetto di cooperazione “Comunità Andine in cammino”, avviato nel marzo 2011 e che ha durata biennale.  Un progetto che ha lo scopo di contribuire a ridurre la povertà e l’esclusione sociale delle popolazioni indigene dell’Ancash in Perù, e, nello specifico, vuole creare – nell’ambito di un processo di sviluppo locale partecipato – un modello di produzione e consumo ecosostenibile che assicuri l’aumento del reddito e la sicurezza alimentare nel distretto rurale di Pamparomás.

Un intervento che porta dritto al cuore dell’argomento della giornata, ossia la negoziazione da parte delle comunità di “nuovi patti”, ossia nuove logiche di consumo, produzione e vendita a livello locale, per produrre sufficiente cibo, sano, e impiegare tecniche produttive che tutelano il proprio territorio. Queste comunità sono in Italia, in Perù, in Africa, ovunque nel mondo.

Per questo motivo Andrea Amato, responsabile America Latina di Slow Food Internazionale, interverrà  parlando del valore dell’educazione al consumo per Slow Food, della nascita della Fondazione Slow Food per la biodiversità e dei suoi progetti di cooperazione nel mondo – primo tra tutti il progetto degli orti urbani in Africa.

A Maria Pia Sparla, responsabile progetto Parco Agricolo Sud di Milano, il compito di affrontare l’argomento dei “nuovi patti” di produzione della comunità lombarda, e della relazione tra salvaguardia del territorio e della tutela dell’agricoltura come funzione economica primaria. Quindi i progetti Nutrire Milano e Cascina Cuccagna come esempi di iniziative lombarde che vogliono ridefinire i connotati territoriali dell’area metropolitana milanese (città e Parco Agricolo Sud Milano) in funzione di una filiera agroalimentare efficiente ed efficace, che dia forma ad uno scenario di metroagricoltura sostenibile e innovativa.

A chiudere la giornata sarà Chiara Pirovano, di WWF Italia, che raccoglierà gli input emersi dalla discussione per tracciare una rotta verso il futuro, per contribuire alla creazione di condizioni culturali, sociali, tecnologiche e ambientali necessarie per essere cittadini di un mondo più sostenibile ed equo per tutti.

Per informazioni e iscrizioni: azzini.fondazione@alberodellavita.org

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