Politica
AGRICOLTURA: Politi confermato vicepresidente Copa
Giuseppe Politi è presidente della Cia - Confederazione italiana agricoltori. Presidente l'irlandese Padraig Walshe
di Redazione
Giuseppe Politi, presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori, è stato confermato vicepresidente del Copa (il Comitato delle organizzazioni agricole europee). Lo ha deciso ieri a Bruxelles il Praesidium del Copa che ha eletto, all’unanimità, l’irlandese Padraig Walshe nuovo presidente per il periodo 2009-2011, il quale succede al francese Jean Michel Leme’tayer.
Eletti vicepresidenti anche Peter Kendall (Regno Unito), Jan Albert Maat (Olanda), Lorenzo Ramos (Spagna), Gerd Sonnleitner (Germania) e Jan Veleba (Repubblica Ceca).
Il presidente della Cia ha espresso compiacimento per la conferma nel prestigioso incarico, ringraziando vivamente le organizzazioni agricole europee che si sono adoperate per la sua elezione e per la fiducia accordata. Un particolare ringraziamento Politi lo ha rivolto al presidente della Confagricoltura Federico Vecchioni che aveva espresso, anche attraverso una lettera inviata al Copa, pieno sostegno alla candidatura del presidente della Cia. «Il compito che mi attende -ha affermato Politi- è molto impegnativo. L’agricoltura europea attraversa una grave crisi e gli imprenditori sono costretti ad operare tra molte difficoltà. Ci sono poi scadenze di grandi rilievo che devono essere affrontate con la dovuta incisività, a cominciare dal confronto da sviluppare sul futuro della Pac dopo il 2013». Subito dopo la riconferma a vicepresidente, Politi ha sottolineato che in questo particolare e difficile momento per l’agricoltura europea, occorre impegnarsi in maniera decisa per garantire «reali certezze ai produttori, superando tutti quegli squilibri territoriali, sociali ed economici che ancora sussistono. Dobbiamo adoperarci – ha dichiarato – per salvaguardare la presenza diffusa delle aziende agricole nelle aree rurali e per creare pari opportunità per quanti vogliono impegnarsi nel settore, rimuovendo gli ostacoli all’accesso alla terra ed al credito, alle infrastrutture ed ai servizi sociali, civili e per le imprese»
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