Economia

AGRICOLTURA. Coldiretti: nasce la filiera agricola italiana

La crisi può essere un'opportunità, lo ha detto il presidente di Coldiretti alla Convention. I messaggi di Napolitano e Benedetto XVI

di Redazione

«La crisi mettendo in evidenza in maniera drammatica le inefficienze di un mercatismo spinto agli eccessi e di un’assenza di regole anti speculative nel mondo finanziario, può rappresentare una occasione unica per ridare alle cose un nuovo ordine e far riacquisire il primato alla verità e concretezza che sono le parole d’ordine dell’agricoltura italiana». È quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini alla Convention “Stop a inganni e speculazioni. Nasce la filiera agricola tutta italiana” con quindicimila agricoltori nel corso della quale il “piano spesa sicura” per portare “il vero Made in Italy sulle tavole al giusto prezzo” è stato presentato al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola e al ministro per le Politiche Agricole Luca Zaia, che hanno portato il loro contributo alla Convention.

Su queste basi, Coldiretti interpreta quindi la situazione attuale come opportunità per proporre al Paese un progetto in favore delle imprese italiane e dei consumatori. Secondo il presidente della Coldiretti, due sono gli ostacoli da superare. «Il primo vero problema dell’agricoltura è determinato dal suo basso potere contrattuale che non riesce a far valere la ricchezza della produzione nei confronti degli altri attori della filiera. Basti pensare che per ogni euro speso dal consumatore, solo 17 centesimi finiscono nelle tasche degli agricoltori. Il resto va all’industria, ai servizi e soprattutto alla grande distribuzione organizzata che schiaccia con il suo potere il resto della filiera». Il secondo vero problema denunciato da Coldiretti sta nel fatto che «per ogni prodotto agricolo realizzato nei campi o negli allevamenti situati in Italia, si sviluppa un Made in Italy alimentare cinque volte più grande tra contraffazioni e imitazioni. A fronte di 20 miliardi di export Made in Italy nel mondo, ci sono altri 60 miliardi generati da prodotti che non hanno mai visto il nostro Paese e, tolti i prodotti a denominazione di origine, solo un prodotto su tre di quelli venduti nella grande distribuzione italiana è realizzato con prodotti agricoli italiani. E tutto questo nessuno lo sa».

Nonostante ciò l’agricoltura italiana è una grande realtà che ha in sé le potenzialità per trovare una nuova strada. Da qui l’intenzione di Coldiretti di realizzare «un grande sistema agroalimentare, che premi i produttori e offra ai consumatori prodotti di qualità e a un prezzo giusto». Per Sergio Marini il «meccanismo perverso dei bassi prezzi, che provoca effetti devastanti sul tessuto imprenditoriale e sul potere di acquisto dei consumatori», può essere contrastato grazie al progetto che la Coldiretti ha lanciato in tutto il Paese: la costruzione di una filiera agricola tutta italiana firmata dagli agricoltori.

«Sarà una filiera italiana fino in fondo – ha sottolineato Marini – perché tutti i processi devono avvenire in Italia, dalla produzione agricola rigorosamente Made in Italy alla trasformazione effettuata nel nostro Paese, a vantaggio non solo degli agricoltori, ma di tutta l’economia e dei territori; sarà una filiera agricola in quanto gestita per una parte sempre più importante direttamente dagli agricoltori; sarà una filiera firmata nel senso che renda visibile e riconoscibile ‘l’italianità’ nei confronti del consumatore finale, basandosi sulla trasparenza della filiera, sull’indicazione dell’origine in etichetta e sul legame del prodotto con il territorio di riferimento». La “firma” contraddistinguerà il prodotto agricolo in ogni canale di vendita, sia esso il farmers’ market o lo scaffale del supermercato o ancora l’export.

«Non è un progetto contro qualcuno – ha puntualizzato il presidente della Coldiretti -. È un modo per creare più concorrenza, più trasparenza, più potere contrattuale per gli agricoltori, più vantaggi per i cittadini e, soprattutto, per valorizzare e distinguere il vero Made in Italy fatto di agricoltura italiana».
«Alla politica chiediamo di credere assieme a noi in questo progetto, di investire sui valori distintivi che hanno reso unico il nostro agroalimentare agli occhi dei consumatori italiani e del mondo. Di assicurare competitività e pari opportunità all’agricoltura e di investire nel progetto e sui soggetti che lo stanno interpretando anche superando le emergenze come il mancato finanziamento del Fondo di Solidarietà nazionale indispensabile per difendere le imprese dalle avversità atmosferiche favorite dai cambiamenti climatici. Di impegnarsi insieme a noi nella lotta alla contraffazione con l’applicazione della legge sulla etichettatura obbligatoria dell’origine su tutti i prodotti agricoli e alimentari e continuando l’impegno sulla strada della tutela della proprietà intellettuale e della lotta alla contraffazione e all’agro-pirateria all’estero. Ma soprattutto – ha concluso Marini – chiediamo che sia riconosciuto il ruolo strategico del progetto con un incoraggiamento a completarlo velocemente».

In occasione della Convention “Stop a inganni e moltiplicazioni. Nasce la filiera agricola tutta italiana”, organizzata dalla Coldiretti al Palalottomatica di Roma, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato al presidente della Coldiretti Sergio Marini il seguente messaggio: «La ringrazio per le cordiali espressioni rivoltemi a nome di tutti i rappresentanti dei soci della Coldiretti convenuti a Roma per deliberare la costituzione della prima filiera agricola interamente italiana. Si tratta di una iniziativa di grande rilievo che costituisce, in uno scenario produttivo internazionale caratterizzato da forte instabilità, un incoraggiante segnale di fiducia e di rinnovata consapevolezza del ruolo svolto dal settore agricolo nazionale per lo sviluppo economico e sociale del paese. La Confederazione da lei presieduta conferma così l’importanza del ruolo da essa storicamente svolto già per decenni e la sua sensibilità per fondamentali valori costituzionali nazionale. In tale spirito ricambio a tutti i presenti un caloroso saluto e invio all’assise i migliori auguri di buon lavoro».

Anche il Santo Padre Benedetto XVI ha fatto pervenire, attraverso il Segretario di Stato Vaticano card.Tarcisio Bertone, il seguente messaggio: «Occasione Convention programmatica promossa da codesta Organizzazione, il Sommo Pontefice rivolge benaugurante saluto esprimendo vivo apprezzamento per opportuna iniziativa volta ad evidenziare rilevanti problematiche comparto agricoltura e testimoniare profondi valori mondo rurale. Sommo Pontefice esorta coltivatori diretti a offrire proprio specifico contributo a progresso integrale società fondato su centralità persona umana e crescita economica improntata a solidarietà soprattutto verso più poveri e bisognosi e mentre assicura sua preghiera per successo importante assise invia a organizzatori, relatori, autorità convenute e presenti tutti propiziatrice benedizione apostolica».


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