Economia

AGRICOLTORI. Coldiretti: la protesta si estende

Per la difesa del made in Italy e la sicurezza alimentare

di Maurizio Regosa

Rimane attivo per i prossimi giorni il presidio degli allevatori al Brennero per la mobilitazione della Coldiretti che si estende, a partire dalla prima mattina del 22 luglio, alle altre frontiere dal Tarvisio al Frejus fino alla dogana di Ventimiglia, ma i trattori vanno all’arrembaggio anche ai principali porti italiani, da quello di Brindisi a quello di Ancona fino a Ravenna e in molti altri, dove sono attesi anche decine di migliaia di frutticoltori, viticoltori e altri agricoltori, che si uniscono alla mobilitazione per difendere la qualità del made in Italy e chiedere garanzie di sicurezza sui prodotti importati. Gli agricoltori della Coldiretti chiedono l’obbligo di indicare la provenienza in etichetta per tutti gli alimenti e maggiori controlli sui prodotti stranieri dei quali deve essere resa nota la destinazione, per combattere la speculazione che fa aumentare la spesa degli italiani mentre nelle campagne i prezzi sono crollati.

Dalla mattina di domani, i trattori della Coldiretti con oltre duemila manifestanti arriveranno a partire dalle 10 alla darsena del porto di Ravenna che è il principale per l’ importazione di prodotti agricoli e alimentari, in prevalenza cereali e granaglie che disperdono su tutto il territorio italiano perdendo ogni traccia della loro origine, diventando prodotti italiano a tutti gli effetti. Anche a Brindisi saranno presenti molti trattori con un migliaio di agricoltori che distribuiranno anche angurie di produzione locale, mentre ad Ancona oltre duemila persone bloccheranno il porto dalle ore 10.30 e verificheranno le attività di scarico delle navi nell’area doganale. Stessa cosa avverrà a Palermo dove, a partire dalle 9.30, confluiranno agricoltori da tutte le province siciliane. Altri presidi della Coldiretti interesseranno i porti di Civitavecchia e Salerno.

 

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