Formazione

Agnoletto al congresso del Prc: “siamo con voi”

Il leader no nglobal ribadisce la vicinanza con Rifondazione, critica professori e girotondi e dice: "La terza via di Blair è morta, seppellita sotto le bombe".

di Ettore Colombo

Allarme bomba al congresso di Rifondazione. Venti minuti fuori dalla sala congressi per tutti, delegati, ospiti e giornalisti a causa di una ?necessità tecnica?: bonificare la sala. Niente panico, ma l?allarme terrorismo arriva anche a Rimini. E di terrorismo ha parlato anche Vittorio Agnoletto, applauditissimo nel suo intervento al V congresso del Prc. Prima di lui, per i no global, erano intervenuti Marco Bersani di Attac e subito dopo Piero Bernocchi dei Cobas. Ma è stato Agnoletto a riscaldare la platea, prima raccontando del pestaggio subito all?aeroporto di Tel Aviv e chiedendo il ritiro dell?ambasciatore italiano da Israele e poi annunciando che il 28 giugno il movimento dei movimenti organizzerà una grande catena umana in Palestina ?lungo i confini dei Territori del ?67?. ?Il nostro non è pacifismo a senso unico?, ha detto Agnoletto, ?perché in Israele avremmo incontrato la società civile ed i pacifisti israeliani. Non siamo un movimento no global, come Porto Alegre ha dimostrato, ma un movimento contro questa globalizzazione all?insegna del neoliberismo e un movimento non ideologico, ma ricco di tante proposte e di tante diversità, dai Cobas alla Fiom. Diversità che vogliamo mantenere e mettere in circolo, ma ricordando una primogenitura, quella che anche Bertinotti ha rivendicato ieri dal placo: se non ci fosse stata Genova, non ci sarebbe stata la manifestazione di Roma ed oggi lo sciopero generale della Cgil?. Non a caso, ai professori ed ai girotondi Agnoletto da un lato apre e dall?altro pone domande che rendono difficile il rapporto: ?Cosa ne facciamo dei 15 mila tossicodipendenti in carcere? Anche questa è giustizia giusta! E dei centri di detenzioni per immigrati, voluti dal governo ulivisti? E della lottizzazione Rai di Zaccaria? E anche al sindacato dico:dobbiamo saper parlare anche ai non garantiti, ai giovani ed ai precari?. Il leader no global chiude dicendo: ?Le discriminanti sono quelle richiamate da Bertinotti: no alla guerra e non al neoliberismo. Il movimento rimane movimento e non diventerà mai un partito, ma siamo in sintonia e attenti anche noi alla costruzione di una sinistra alternativa che vuole Bertinotti. La terza via di Blair è morta quando si è messo l?elmetto di Bush per bombardare l?Afghanistan. Oggi o si sta con il Wto e l?Fmi o si sta col popolo di Porto Alegre e Genova. L?Ulivo chi sceglie??.


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