Welfare
Agliana, il crocevia degli street artist
Grazie alla cooperativa Keras del Gruppo cooperativo Co&So, aderente a Cgm, il comune pistoiese è diventato la capitale degli artisti di strada. «Abbiamo invitato importanti artisti nel nostro comune, per realizzare delle opere che hanno abbellito alcuni edifici pubblici», sottolinea il presidente Emanuel Carfora
Tutto è partito nel 2014. Alcuni vandali imbrattano il Battistero di Pistoia. È l’ennesimo episodio di questo tipo che interessa una delle opere d’arte della Toscana. La cooperativa Keras (Gruppo cooperativo Co&So, aderente a Cgm), da anni impegnata nel settore dei beni culturali in diverse province della regione, decide che non si può più rimanere indifferenti e lancia l’idea di Street Art Agliana, promossa dal Comune della stessa cittadina.
«Si tratta di un progetto che attraverso l’arte pubblica, cioè la street art appunto, vuole sensibilizzare le nuove generazioni a rispettare il luogo dove vivono e a valorizzarlo», spiega Emanuel Carfora, presidente della cooperativa.
«Abbiamo parlato dapprima con il sindaco e le autorità comunali, che ci hanno subito appoggiato, e poi con Angela Desideri, la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Sestini di Agliana, che raccoglie diverse scuole, da quelle dell’infanzia alla secondaria di primo grado. La dirigente si è mostrata entusiasta. È così che in questi anni abbiamo invitato importanti street artist nel nostro comune, per realizzare delle opere che hanno abbellito alcuni edifici pubblici».
«Mentre sono ad Agliana, gli artisti incontrano gli studenti, che durante l’anno scolastico hanno modo di approfon- dire il tema della street art» continua Desideri. «Sotto la guida degli esperti di Keras, gli alunni imparano a riconoscere le opere, il loro significato, le diverse tecniche artistiche. Ma soprattutto capiscono la differenza tra un’opera d’arte e un atto di vandalismo».
CLET e gli altri
Molto importanti i laboratori pratici in cui i ragazzi realizzano opere sui muri delle diverse scuole, come dei veri artisti di strada. Vengono proposte anche visite guidate: alcune classi hanno visto il capolavoro “Tuttomondo” di Keith Haring a Pisa, altre sono andate a Roma per ammirare le opere dello street artist Blu e il famoso progetto “Big City Life” nel quartiere Tor Marancia. Diversi gli artisti che sono stati protagonisti del progetto in questi anni. Il primo è stato Clet Abraham, conosciuto come CLET, uno street artist francese, residente a Firenze. È noto per gli sticker che applica sui cartelli della segnaletica stradale, senza compromettere la loro leggibilità, ma trasformandoli in opere d’arte. Anche ad Agliana ha “valorizzato” alcuni cartelli. Il secondo ospite del progetto è stato Teo Pirisi, in arte Moneyless, che vive a Lucca, ma che ha lavorato in tutto il mondo. I suoi murales, caratterizzati da un astrattismo geometrico, hanno abbellito il magazzino comunale e la scuola Angeli Custodi. Poi è stata la volta di Fabio Schirru, in arte Tellas, considerato dall’Huffington Post U.S. nel 2014, tra i 25 street artist più interessanti al mondo. Sul muro della scuola Don Milani ha realizzato un’opera dal titolo “Deep deep”, che richiama i laghi del territorio. Due fratelli gemelli, che rispondono al nome artistico di Gue, hanno infine dato vita al lavoro “Habitat”, nel centro storico della cittadina toscana. «L’interazione con gli street artist è una parte fondamentale del progetto, che i bambini desiderano molto, anche perché quasi nessuno di loro ne ha mai visto uno all’opera» spiega Carfora, «Mi ricordo che al termine di uno di questi incontri, un bambino, entusiasta, mi disse: “Io da grande voglio fare Tellas!”». «Street Art Agliana sta generando un enorme valore socia- le» continua Carfora, «I bambini imparano a distinguere il bello dal brutto e ad impegnarsi per rendere migliore il luogo in cui vivono».
Coinvolta tutta la comunità
Oltretutto il progetto riesce a coinvolgere tutta la comunità: «Organizziamo incontri anche con i genitori, che spesso preparano delle cene a casa per conoscere più da vicino gli artisti. Mentre gli street artist sono al lavoro, poi, i cittadini si fermano per parlare con loro. Le opere d’arte diventano dispositivi di re- lazione e questo riempie di gioia anche gli artisti stessi, che vedono riconosciuto il valore delle loro opere. Tant’è che alcuni, in particolare Tellas e Gue, hanno accettato l’invito a ritornare un’altra volta tra di noi, per alcuni workshop».
Tutta Agliana si sente parte del progetto, come dimostra anche il fatto che alcune aziende private lo sostengono, «fornendo gratuitamente una parte dei colori, la gru e i ponteggi, oltre ad eventuali lavori di sistemazione dei muri».
«In questo modo», continua il cooperatore, «il nostro budget è molto contenuto. Parte dei soldi arriva dal Comune e il resto dalle famiglie che versano un piccolo contributo per i workshop dei ragazzi». «Street Art Agliana è un progetto in cui crediamo molto:» conclude Francesca Bottai, amministratore delegato Cultura, Educazione e Cura del consorzio Co&So, «ci piace da un lato perché coinvolge tutta la comunità puntando sulla cultura e sulla rigenerazione urbana. E dall’altro perché agisce in un’area in cui da sempre siamo impegnati, quella dell’educazione. L’arte e la cultura sono gli strumenti migliori per combattere la povertà educativa, da cui hanno origine fenomeni tra cui per esempio il vandalismo, che questo progetto di street art vuole contrastare».
Tutte le foto sono di Fabrizio Bruno e dell'Archivio Keras
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