Formazione
Agibilità: ma lo Stato ha poco da insegnare
La scuola araba di via Quaranta è stata chiusa per le condizioni della struttura. Ma tante scuole pubbliche hanno bisogno di interventi e restauri urgenti. Il rapporto di Legambiente
Senti chi parla! Alla riapertura dell?anno scolastico l?Italia non può certo vantare scuole perfette. I 10 milioni di alunni e il quasi milione di lavoratori frequentano aule inidonee, per di più nemmeno toccate, per una serie di rinvii (l?ultimo è per il 31 dicembre 2005), dall?applicazione della legge 626/94, la normativa sulla sicurezza dei posti di lavoro.
Una scuola pubblica italiana su dieci sta in un edificio nato con altre destinazioni: da quella industriale a quella commerciale. Si tratta di strutture impropriamente adibite a scuola, incompatibili con i criteri di sicurezza previsti per ospitare centinaia di persone in poche ore.
Lo rivela il rapporto Ecosistema scuola 2005 di Legambiente. Come tutti gli anni, l?associazione ambientalista ha mappato le scuole dell?obbligo e gli istituti superiori del nostro Paese. Al sondaggio, chiusosi il 31 dicembre dell?anno scorso, hanno risposto, tramite questionario e interviste telefoniche, 89 Comuni capoluogo di provincia e 33 Province italiane. E proprio Milano, che nella sua periferia Sud tra tipografie e supermercati, ha lasciato nascere e crescere la scuola araba, non ha fornito tutti i dati.
Il quadro italiano è a tinte fosche. La metà delle scuole è in strutture costruite prima del 1965 e più di un terzo ha bisogno di urgenti interventi di manutenzione. Il 33,71% degli edifici scolastici è in zona a rischio sismico e solo il 57,54% possiede la certificazione completa di agibilità sismica. Dato allarmante è l?aumento dei casi di scuole vicine ad aree industriali: il 9,84 % contro l?8,85% del rapporto 2004. Sono raddoppiate le scuole vicine a fonti di grave inquinamento acustico, come superstrade e aeroporti.
Vittorio Cogliati Dezza, responsabile scuola di Legambiente, definisce la situazione italiana stagnante e di forte inerzia riferendosi soprattutto alle ripetute proroghe all?applicazione della normativa sulla sicurezza. A niente è valsa la tragedia di San Giuliano del 31 ottobre 2002. Durante un terremoto la scuola elementare Francesco Jovine fu l?unico edificio a crollare e vi persero la vita 27 bambini e la loro maestra. Otto mesi fa a Falconara (Ancona) è crollato il solaio della scuola elementare, per fortuna senza gravi conseguenze. Il presidente di Legambiente, Roberto Della Seta chiosa: «Rendere le scuole più sicure è una grande opera pubblica d?interesse nazionale che richiederebbe uno sforzo finanziario importante. Nel 2001 sarebbero serviti tre miliardi di euro, oggi questa cifra è molto più alta. è evidente la sproporzione tra bisogni e disponibilità e di conseguenza il valore che nel nostro Paese viene attribuito alla scuola pubblica».
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