Non profit

Agevolazioni per imprese vittime di reati e finanziamenti trasparenti. La Calabria vara il pacchetto anticosche

Cinque leggi contro la 'ndrangheta

di Francesco Dente

La Calabria targata centrodestra vara il suo primo pacchetto anti ?ndrangheta. Il Consiglio regionale ha approvato ben cinque leggi, su 13 licenziate quest’anno, in materia di contrasto alle criminalità organizzata.
La prima norma, la legge 3/2011, assegna alla Giunta regionale il compito di adottare i criteri per l’attribuzione di «posizioni preferenziali» alle imprese vittime di reati di ?ndrangheta e di criminalità organizzata nei bandi per la concessione di finanziamenti pubblici e per l’affidamento di contratti con la Regione, gli enti, le aziende e le società regionali e con gli enti locali che beneficiano di finanziamenti regionali o comunitari. Prevede, inoltre, che nei contratti conclusi dalla Regione sia inserita una clausola risolutiva espressa per inadempimento del contraente privato nel caso in cui emerga, a seguito di rinvio a giudizio, che quest’ultimo non abbia denunciato all’autorità giudiziaria i reati di ?ndrangheta, criminalità, estorsione, usura e i reati contro la pubblica amministrazione o la libertà degli incanti dei quali sia venuto a conoscenza nell’esecuzione del contratto con l’ente pubblico.
Anche la legge 4/2011 interviene sul fronte dei finanziamenti erogati dalla Regione. Stabilisce infatti che, al fine di garantire la legalità, la trasparenza delle operazioni finanziarie e amministrative e la tracciabilità dei flussi finanziari, tutti i beneficiari pubblici e privati che usufruiscono di finanziamenti regionali debbano utilizzare un conto corrente unico dedicato per l’accredito e l’utilizzo dei fondi per importi superiori a 10mila euro.
La legge 5/2011 mira invece a far terra bruciata intorno alle organizzazioni malavitose introducendo delle agevolazioni per i testimoni di giustizia. La Regione Calabria, in particolare, riconoscerà punteggi di premialità e di preferenzialità nei concorsi pubblici per assunzione e nelle procedure selettive di personale. Benefici che saranno estesi anche ai familiari conviventi delle vittime della criminalità organizzata ma che decadranno nel caso in cui venga meno lo status di testimone di giustizia. Con conseguente rescissione del contratto di lavoro.
L’aspetto più interessante della 7/2011, passiamo alla legge istitutiva dell’Agenzia regionale per i beni confiscati alle organizzazioni criminali in Calabria, è il punto in cui il Consiglio regionale ha stabilito che almeno il 5% dell’ammontare dei fondi di bilancio regionale, stanziati annualmente per il finanziamento dei programmi o piani di opere pubbliche, sarà destinato ai progetti di recupero strutturale per il riutilizzo e la fruizione ai fini sociali dei beni confiscati in Calabria. Infine la legge 6/2010, la più breve. I due articoli modificano il titolo della “Commissione consiliare contro il fenomeno della mafia in Calabria” istituita nel 2002 sostituendolo con “Commissione consiliare contro la ?ndrangheta”. La Calabria non ha più paura di chiamare le cosche con il loro nome.


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