Mondo

Africa: vertice su Aids, Tubercolosi e malaria

I capi di Stato di quattro Paesi africani hanno sollecitato oggi la comunita' internazionale a dare un maggiore aiuto per combattere l'Aids, la tubercolosi e la malaria. Dak 92 ad oggi dal Fondo glo

di Paul Ricard

I capi di Stato di quattro Paesi africani hanno sollecitato oggi la comunita’ internazionale a dare un maggiore aiuto per combattere l’Aids, la tubercolosi e la malaria, malattie che rappresentano un flagello per il continente piu’ povero del mondo. I presidenti Benjamin Mkapa (Tanzania), Mwai Kibaki (Kenya), Yoweri Museveni (Uganda) e Paul Kagame (Ruanda) hanno lanciato un appello in tal senso durante una riunione del Fondo mondiale per lottare contro le tre patologie, cominciata oggi ad Arusha, nel nord della Tanzania. L’adesione di Kagame, assente, e’ stata comunicata da un suo rappresentante. Si tratta della prima riunione in Africa del consiglio d’ amministrazione del Fondo mondiale contro Aids, tubercolosi e malaria, organizzazione di base in Svizzera che raggruppa Paesi donatori e beneficiari. Dalla sua creazione, nel 2002, il Fondo ha elargito a 128 Paesi doni per 2,3 miliardi di euro, andati per il 61% all’ Africa. Nel corso della riunione di Arusha, che durera’ fino a venerdi’ prossimo, il Fondo deve decidere se lanciare un nuovo appello per finanziare i suoi programmi. Secondo informazioni di stampa, smentite peraltro da un alto responsabile americano, gli Stati Uniti, primo Paese donatore, sarebbero riluttanti ad appoggiare la nuova richiesta, che sarebbe la quinta. ”Francamente, per il primo incontro (del Fondo) in Africa, non decidere di lanciare un nuovo appello per finanziamenti sarebbe difficilmente compreso dagli africani”, ha affermato il presidente tanzaniano nel suo discorso di apertura, invitando la comunita’ internazionale a fare uno ”sforzo”. ”Sarebbe mandare un cattivo segnale a coloro che lottano con magre risorse per far fronte a queste emergenze sanitarie allarmanti”, ha aggiunto. ”Spero che questa riunione dara’ all’Africa ragioni per avere piu’ speranze, e non disperazione, e ragioni per credere che il nostro mondo e’ giusto e non chiudera’ gli occhi e le orecchie”, ha concluso Mkapa.


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