Non profit
AFRICA. Scagionato padre Kizito
La polizia di Nairobi ritira tutte le accuse di pedofilia
Padre Renato Kizito Sesana non è un pedofilo. Il comboniano italiano, accusato da due (ex) collaboratori di aver abusato sessualmente di alcuni ragazzi affidati ai suoi centri di recupero per giovani di strada, è stato scagionato dalla polizia di Nairobi, che non ha trovato nessuna prova e nessun indizio.
Le parole dei due giovani erano sembrate subito molto dubbie. Fin dall’inizio Kizito ha risposto alle accuse dicendo che i ragazzi, a cui aveva affidato la gestione dei progetti della onlus Amani nel paese africano, si erano inventati tutto per rovinare la sua immagine, dopo che questi li aveva scoperti mentre stavano cedendo a se stessi di tutti i beni di proprietà di Amani (del valore di circa cinque milioni di euro).
I due allora si erano rivolti a una televisione, la Kenyan Television Network, che ha rilanciato le loro infamanti accuse contro il sacerdote, famoso in gran parte dell’Africa per il suo impegno a favore dei più sfortunati, che porta avanti in Kenya e in Tanzania da più di 20 anni. Kizito aveva anche riferito alla stampa che i suoi accusatori gli avevano chiesto 40milioni di scellini (circa 370mila euro) per ritirare le accuse.
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