Welfare
Africa: la libertà dei diritti
Si è concluso ieri ad Ancona il convegno internazionale sull'Africa organizzato dalla società civile italiana
“L’Africa sconvolta dai conflitti e dal sottosviluppo cronico non è un mondo a parte. Essa è parte integrante della storia mondiale di cui condivide e patisce le contraddizioni, gli sconvol-gimenti, le paure e le speranze”. Lo ha affermato Joseph Ki-Zerbo, massimo storico africano presente al convegno internazionale sull’Africa che si è concluso ieri ad Ancona.
Il convegno “Africa: dalla schiavitù degli aiuti alla libertà dei Diritti”, è stato promosso da diverse associazioni, tra cui Beati i Costruttori di pace, Agesci, Pax Christi e dagli istituti missionari con il patrocinio di Provincia, Comune e Regione.
Sia i rappresentanti della società civile italiana che i rappresentanti di diversi Paesi africani hanno contestato la dipendenza economica che sottostà a una certa logica degli aiuti e hanno ribadito invece la necessità di garantire i diritti fondamentali: lavoro, cittadinanza, salute e alimentazione.
Il filosofo camerunense Fabien Eboussi Boulaga ha sottolineato che i problemi dell’Africa non riguardano un “mondo a parte”.
“La globalizzazione finanziaria ed economica limita anche voi occi-dentali nei vostri diritti fondamentali” ha dichiarato. “Come noi siamo minacciati oggi, così voi lo sarete do-mani. I diritti umani non sono una cosa data una volta per sempre, vanno continuamente ri-conquistati, anche da voi”.
Al convegno di tre giorni organizzato presso l’Università di Ancona hanno partecipato cinquecento persone
Il convegno si è concluso con un impegno concreto: ritrovarsi a Kisangani, nella Repubblica Democratica del Con-go, all’inizio di aprile. Nella città congolese lacerata da tre guerre in tre anni si terrà infatti la seconda edizione del Simposio Internazionale per la Pace in Africa, al quale gli organizzatori sperano di portare centinaia di rappresentanti della società civile occidentale.
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