Volontariato

Africa: in Sudan in corso strage come quella del Ruanda

Lo ha riferito Musesh Kapila, coordinatore Onu per gli aiuti umanitari in Sudan

di Gabriella Meroni

Gli orrori commessi dalle milizie arabe filogovernative nel Darfur, ampia e remota provincia del Sudan occidentale, fanno addirittura pensare al genocidio compiuto in Ruanda 10 anni fa, quando in 100 giorni furono sterminate 800.000 persone. E’ quanto, tra l’altro, ha dichiarato oggi Musesh Kapila, coordinatore Onu per gli aiuti umanitari in Sudan. ”E’ piu’ di un conflitto, e’ un tentativo organizzato di fare tabula rasa di una popolazione: ci sono violazioni dei diritti umani con pochi precedenti, forse quello del massacro del Ruanda”, ha proseguito. Aggiungendo, infine: ”A nostro avviso si tratta della piu’ tragica crisi umanitaria del mondo, e forse anche la guerra piu’ crudele in corso” Nel Darfur e’ in corso una violenta insurrezione, orribilmente repressa, dal febbraio dello scorso anno. Le popolazioni locali, nere, lottano contro il governo – etnia araba, bianca – che accusano di aver abbandonato la regione sia privandola di ogni aiuto, che lasciandola in balia di queste truppe arabe che rubano raccolti, bestiame, e mettono a ferro e fuoco i villaggi, uccidendo i civili, e stuprando le donne. Il fenomeno si e’ accentuato con l’insurrezione, che ha causato finora, secondo stime concordi, oltre 3.000 morti, un milione di profughi (150.000 dei quali rifugiatisi nel confinante Ciad), coniugata con l’estrema difficolta’ di portare aiuti, anche a causa – secondo gli organismi internazionali di cooperazione – della mancata collaborazione del governo di Khartoum.

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