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Africa: Gli OGM alla conquista del continente?

Si è conclusa ieri a Ouagadougou (Burkina Faso) una conferenza internazionale promossa dagli USA sull’impiego delle biotecnologie in Africa occidentale

di Joshua Massarenti

?Padroneggiare la scienza e la tecnologia per la crescita della produttività agricola ? prospettive in Africa occidentale?. Questo il titolo della conferenza internazionale che si è tenuta a Ouagadougou, in Burkina Faso, e che ha visto per tre giorni rappresentanti degli Stati membri della Comunità Economica degli Stati dell?Africa Occidentale (CEDEAO) e esperti europei e statunitensi trattare tematiche quali ?il trasferimento delle tecnologie e la crescita economica? oppure lo sfruttamento della biotecnologia agricola per la lotta contro le malattie?.

L?obiettivo primario della conferenza è stato quello di dimostrare ai Paesi africani che l?impiego delle biotecnologie in campo agricolo può rivelarsi uno strumento utile per ?rafforzare la sicurezza alimentare, ridurre la fame e migliorare la nutrizione in Africa? ha riportato il giornale burkinabé Sidwaya.

Al centro dell?attenzione sono rimasti gli organismi geneticamente modificati, gli OGM.

?Gli obiettivi sono stati pienamente raggiunti? ha dichiarato al termine dei lavori il vice-ministro amerciano dell?Agricoltura John Penn, secondo il quale ?alcuni pensano che i contadini non hanno accesso a questa tecnologia?, ma ?il cotone transgenico ha cambiato la vita di molti contadini sudafrica?.

Rimasto impressionato dai risultati ottenuti in Sudafrica, il regime burkinabé ha negli ultimi quattro anni molteplicato i contatti con mulitnazionali quali la Monsanto (USA) oppure la Syngenta (Svizzera), con la speranza di adottare tecnologie di punta per sviluppare la produttività del cotone, un prodotto agricolo che rappresenta il 60% delle entrate pubbliche del Burkina Faso e che fa vivere oltree 4 milioni di persone. Dal luglio 2002, la Monsanto ha iniziato a coltivare cotone transgenico di tipo ?BT?. Secondo l?Istituto nazionale per l?ambiente e la ricerca agricola del Burkina, ci vorranno anni affinché i risultati degli esperimenti lanciati nelle zone di Bodo-Dioulasso e di Fada N?Gourma possano ritenersi concludenti.

Intanto, il progetto è stato vivamente criticato da una serie di rappresentanti della società civile burkinabé, per le quali gli OGM rappresentano ?una minaccia? per l?Africa e che vi è urgenza di stabilire una moratoria di 5 anni prima di introdurli nel Burkina Faso.

Nel giustificare le loro posizioni, le associazioni burkinabé hanno posto l?accento sul rischio di dipendenza che corrono gli agricoltori nei confronti delle multinazionali, sostenendo che l??una della cause della carestia è l?ineguale ripartizaione della produzione?. ?Coloro che si impegnano contro la sovvenzione del cotone da parte del governo americano? si legge nel loro comunicato menzionato dall?Afp, ?dovrebbero riflettere sul fatto che dietro gli obiettivi annunciati da una conferenza a cui il nostro popolo rimane estraneo, si sta compiendo una vera tragedia di cui la posta in gioca sono la penetrazione e l?espansione degli OGM in Africa occidentale?. In conclusione, gli ?americani vogliono passare attraverso il povero contadino per soppiantare i rivali europei per il controllo del mercato africano?.

Coscienti dei timori espressi dalla società civile, i 15 Paesi della CEDEAO hanno deciso ieri di creare un ?sistema d?informazione? in grado ?di informare il maggior numero di cittadini possibili? sul tema degli Organismi geneticamente modificati. All?apertura della Conferenza, i presidenti del Mali, del Niger, del Ghana e del Burkina Faso avevano dato chiari segni di apertura all?introduzione degli OGM per accrescere le produzioni agricoli dei loro Paesi, nel contempo si dimostrati prudenti sugli effetti degli OGM in materia di salute pubblica e sull?ambiente.

Senza entrare nel merito specifico degli OGM, per i minstri dell?Africa occidentale, ?l?economia mondiale si trova in una fase di globalizzazione a cui nessuno Stato può scappare?, per poi inistere ?sull?importanza e l?esigenza delle biotecnologie per lo sviluppo? dei loro Paesi.

Per il futuro, si prevede una seconda conferenza che si terrà in Mali e nel corso della quale si tenterà di armonizzare una regolamentazione sulla bio-sicurezza e di adottare un piano d?azione per la promozione delle biotecnologie. Altresì, si intende creare in partenariato con gli Stati Uniti un centro di biotecnologia che possa stimolare le ricerche scientifiche africane.

La nuova attenzione che gli Stati dell?Africa occidentale stanno dimostrando nei confronti delle bio-tecnologie appare in qualche modo in linea con le ultime considerazioni espresse dalla FAO (l?organizzazione delle Nazioni Unite per l?agricoltura e l?alimentazione), secondo la quale ?la rivoluzione genetica potrebbe risolvere alcuni problemi nei paesi poveri?. Promotrice della conferenza, la FAO ha di recente sottolineato come risulti necessario ?incoraggiare l?impiego di biotecnologie nel settore agricolo per accrescere la produttività e diminuire la fame nel mondo?.

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