Mondo

Africa: giornata mondiale contro gli Epas

Le Ong si mobilitano contro le nuove regole commerciali che l’Europa sta negoziando con i paesi Acp (Africa, Caraibi, Pacifico)

di Joshua Massarenti

Da un lato, una società civile internazionale sul piede di guerra e milioni di esseri umani in balia di un commercio internazionale spesso iniquo; dall?altro lato 77 governi africani, caraibici e del Pacifico (Acp) coinvolti in trattative aspre e complicate con l?Unione europea per adottare entro il 1 gennaio 2008 nuove regole commerciali; fra loro, una constatazione: i paesi Acp contano come il due di picche nel commercio mondiale, e un?urgenza: i produttori africani (di qualsiasi sfera economica, dall?agricoltura ai servizi) devono dare una svolta al loro destino e accrescere il proprio peso in un mondo globale a cui non possono sfuggire. Oggi i protagonisti sono loro: le ong internazionali (Oxfam in prima linea) e la società civile dei paesi Acp, entrambi promotori di una Giornata di mobilitazione internazionale contro i cosiddetti Accordi di partenariato economico (EPAs). Dal loro punto di vista, gli Epa, la cui entrata in vigore è prevista il 1 gennaio 2008, costituiscono una minaccia molto seria per lo sviluppo dei Paesi Acp in quanto gli effetti della liberalizzazione dei mercati di questi paesi (non solo nel settore agricolo, ma anche in quelli degli investimenti e dei servizi) rischia di mettere in ginocchio economie incapaci attualmente di competere con i prodotti europei. Si ricorda che gli Epas sono chiamati a “completare” i cosiddetti Accordi commerciali di Cotonou siglati nel 2000. Tali accordi hanno finora consentito ai paesi Acp di esportare i loro prodotti sui mercati europei sulla base di regimi tariffari preferenziali non reciproci. Secondo le regole imposte dal Wto, questa derogazione spira il 31 dicembre 2007, costringendo – a detta della Commissione Ue – le due parti di adottare progressivamente un sistema di libero-scambio. La proposta è stata contestata dalle ong che denunciano i rischi che incorrono le già fragili economie dei paesi Acp. Secondo Oxfam e ActionAid, questi paesi non saranno in grado di reggere le conseguenze dell’apertura dei loro mercati ai prodotti europei. Da cui la scelta di mobilitare l?opinione pubblica attraverso una Giornata mondiale anti-Epa prevista oggi nelle principali capitali del mondo. Azioni e contestazioni sono previste a Londra, Berlino, Parigi, Dakar, Nairobi, Roma, Bruxelles per ?svegliare l?Europa che chiude gli occhi sul destino dei paesi in via di sviluppo?. Molte delle manifestazioni avranno luogo davanti alle ambasciate tedesche per chiedere alla cancelliera Angela Merkel, presidente di turno dell?Ue, di premere sui suoi partner europei per dare una svolta ai negoziati. In Italia, l’ampio raggruppamento di sigle, associazioni e organizzazioni (Beati Costruttori di Pace, Campagna EuropAfrica, Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Centro Internazionale Crocevia, Fair, Legambiente, Rete di Lilliput, Mani Tese, Terra Nuova, Tradewatch, WWF Italia), che hanno avuto anche il sostegno e la collaborazione di movimenti sociali africani, vuole promuovere un processo di revisione del trattato che includa i parlamenti nazionali, ma anche la società civile, i movimenti contadini e artigianali, le comunità locali. Da segnare sulla vostra agenda l?importante incontro previsto a Roma, presso la sede della FAO, Martedì 24 Aprile 2007 ? dalle 15:00 alle 18:00 (Red Room), al quale parteciperanno, tra gli altri, la vice ministro agli Esteri Patrizia Sentinelli – Mamadou Cissokho, Presidente Onorario del ROPPA – Ambasciatore Ferdinand Nyabenda, Assistente al segretario generale ACP – un rappresentante della DG Sviluppo della Commissione Europea ? rappresentanti delle organizzazioni contadine di cinque aree africane coinvolte nei negoziati. <b>Info</b>

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