Cultura
Africa for Norway video dell’anno
L'esilarante Radi Aid, sulla falsariga di We are the World, vuole donare caloriferi agli intirizziti bambini scandinavi. Una farsa pensata per ribaltare i troppi stereotipi sull'Africa che fa boom in rete
E' stato eletto video non profit dell'anno, e sicuramente è stato un fenomeno virale della rete: l'iniziativa Radi-Aid-Africa for Norway (aiuto col termosifone-Africa per la Norvegia) ha raggiunto il suo scopo, ovvero farsi conoscere dal maggior numero possibile di persone per sradicare gli stereotipi duri a morire sull'Africa.
L'idea è semplice e geniale: mettere insieme una band che ricalchi il We are the World degli anni 90, ma a parti invertite: questa volta sono gli artisti africani che si uniscono per aiutare i poveri norvegesi, colpiti dal gelo e infreddoliti, inviando loro container pieni di termosifoni. In realtà, gli artisti sono africani realmente trapiantati in Norvegia, appartenenti al SAIH – The Norwegian Students’ and Academics’ International Assistance Fund di Oslo (qui la loro pagina Facebook).
"In Norvegia i bambini muoiono di freddo", dice la canzone, "non possiamo far finta di niente. Gli africani possono fare qualcosa, il calore che abbiamo dobbiamo condividerlo. Le sorti si sono invertite: l'Africa aiuta la Norvegia. Non possiamo chiudere gli occhi. Come una brezza tropicale manderemo i nostri caloriferi". Lo spassoso video continua con le immagini di camion caricati con termosifoni e inviati nella nevosa Scandinavia, dove la gente è alle prese con strade impossibili da percorrere e piste ghiacciate. "In Africa abbiamo i nostri problemi", cantano gli artisti di Radi Aid, "povertà, corruzione, Hiv e criminalità. I norvegesi ci hanno aiutato, ci hanno insegnato come fare. Adesso tocca a noi restituire".
Il video, che figura nella top ten dei più cliccati su youtube nel 2012 (2 milioni di contatti), ha avuto oltre 2500 commenti sempre su youtube 16mila likes su facebook e 5000 tweet. "La maggior parte dei messaggi di raccolta fondi si basa su stereotipi", scrivono gli organizzatori sul loro sito. "Il nostro obiettivo è quello di diffondere un nuovo modo di pensare più aderente alla realtà. E pensiamo di averlo raggiunto".
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