Mondo

Africa: come combattere il crimine e la corruzione

Le proposte del Direttore esecutivo dell'Ufficio Onu contro la Droga e il Crimine Antonio Costa, ospite della Farnesina

di Joshua Massarenti

La tragedia dell?Africa è stata ampiamente discussa durante la recente riunione dei G8 a Gleaneagle. Povertà, malattie, disoccupazione e fame in Africa saranno altresì al centro del vertice ONU a Settembre. ?Finalmente si stanno facendo dei progressi per aiutare l?Africa, ma non dobbiamo illuderci. Occorre lottare contro gli altri mali, meno conosciuti ma non meno insidiosi, che attanagliano l?Africa: conflitti, violenza, criminalità, sfruttamento, corruzione e traffico di esseri umani?. Ne è convinto il Direttore esecutivo dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine Antonio Maria Costa, che oggi ha presentato il Rapporto ?Crimine e Sviluppo in Africa? presso la Sala Conferenze Internazionali del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Italiana. ?Le cause del sottosviluppo devono essere affrontate, anche quelle che fanno meno parlare, usando le risorse ora disponibili a favore del continente. L?Africa è ad un crocevia: deve essere aiutata ad imboccare la strada giusta, affrancandosi dagli elementi d?inciviltà che altrimenti continueranno a strangolarne lo sviluppo?. Molti segnali positivi provengono oggi dall?Africa: la maggioranza dei governi è ora eletta democraticamente, i conflitti armati sono in fase di risoluzione, l?economia del continente è in crescita, prevenzione contro l?AIDS e terapia ai malati si stanno diffondendo. In questo clima di rinnovata fiducia, dobbiamo aiutare i governi Africani nella lotta alla corruzione, rafforzando il diffuso bisogno di trasparenza e buon governo. Il traffico di droga. Il Rapporto dell?UNODC produce una sorta di radiografia del continente, identificando numerosi focolai d?infezione potenzialmente letali. ?L?Africa è sempre più scalo di traffici di droga, che a loro volta causano un forte aumento della tossicodipendenza locale. La costa occidentale dell?Africa è il nuovo punto d?ingresso della cocaina colombiana, mentre le coste orientali sono divenute centro di smercio dell?eroina afgana. Queste droghe, insieme all?hashish del Marocco, sono poi contrabbandate in Europa?, afferma Costa. Secondo l?ONU c?è bisogno di un maggiore impegno congiunto per impedire che l?Africa si ritrovi stretta nella morsa del narcotraffico internazionale. Onde mantenere il controllo dei mercati europei, la mafia ha scoperto nuove rotte ed i doganieri africani (ed europei) sono impreparati al nuovo pericolo. La tratta degli esseri umani. Il rapporto denuncia altresì il traffico di essersi umani, pratica diffusa in quasi tutto il continente. Le vittime sono trafficate verso l?Europa (dove una su tre è d?origine africana), e verso il Medio Oriente (una su quattro). Ma il problema più grosso è all?interno del continente stesso, dove risulta ardua la tradizionale distinzione tra paesi d?origine e destinazione del lavoro forzato. In oltre la metà dei paesi africani, i flussi sono in entrambe le direzioni. La Costa d?Avorio, la Nigeria e il Gabon sono i principali paesi di destinazione, ma in oltre la metà dei paesi dell?Africa Centrale e Occidentale si segnalano flussi di migrazione forzata. Le ragazze, anche giovanissime, vengono sfruttate in attività domestiche, nei campi di lavoro, nel lavoro ambulante e soprattutto nella prostituzione. I ragazzi vengo avviati al lavoro forzato in piccole imprese agricole, al lavoro in miniera, alla criminalità urbana o allo spaccio di droga. ?Assistiamo a forme di schiavitù non meno violente di quelle dei secoli scorsi. Noi europei siamo correi: pensate alle ragazze nigeriane sulle strade di mezza Italia. Dobbiamo combattere questa una nuova ondata di violenza contro i popoli africani, soprattutto facilitando il riassorbimento delle vittime nella società civile?, sottolinea il Direttore Generale Costa. Il malgoverno. La corruzione è un altro poderoso intralcio alla crescita economica, alla stabilità e allo sviluppo. Crea sfruttamento, discriminazione e ineguaglianza. Nell?ultimo quarto di secolo, i beni rubati ai popoli africani sono immensi: si pensi ai presidenti passati di paesi come Nigeria, Kenya e Congo, che hanno svuotato le casse dello stato di migliaia di milioni di euro. O si pensi ai funzionari delle loro amministrazioni, che hanno continuato a depredare cittadini inermi in attesa di servizi scolastici, medici e giudiziari mai forniti. In Nigeria ed in sud Africa la campagna anticorruzione lanciata dai Presidenti Obasanjo e Mbeki sta producendo risultati insperati, ma il recupero dei capitali trafugati ? uno sforzo promosso dall?UNODC sulla base della Convenzione delle Nazioni Unite contro la Corruzione ? si presenta difficile e di esito incerto. Tanti altri paesi africani sono solo agli albori del lavoro di moralizzazione delle strutture pubbliche. La beffa più amara riguarda le medicine contraffate che, prive di valore terapeutico, derubano i cittadini africani dei loro risparmi e della loro salute. Mafia e guerre. Il Rapporto UNODC documenta inoltre i legami tra corruzione e sfruttamento illecito delle risorse naturali. Soprattutto nei paesi affetti da conflitti armati, la mafia internazionale ? per la quale l?UNODC ha varato la Convenzione contro la Criminalità Organizzata Transnazionale ? promuove il contrabbando di petrolio, diamanti, metalli preziosi, legni pregiati e avorio, approfittando di sistemi normativi e giudiziari inadeguati o corrotti. Parimenti frequente è lo scambio tra petrolio e armi ? fabbricate nell?Unione Europea, in Russia e in Ukraina ? armi che vengono usate in un conflitto e poi riesportate su un altro teatro causando nuove vittime. Reati comuni. Il numero di omicidi in Africa, in rapporto alla popolazione, e? il più alto al mondo e solo un omicida su dieci viene assicurato alla giustizia: una sostanziale impunità. Altri tristi primati riguardano rapine e stupri. Inoltre, al tasso più elevato al mondo di reati contro la proprietà si affianca quello più basso di denunce degli stessi, sintomo di un diffuso senso di sfiducia nelle istituzioni. Il Rapporto ONU, infine, evidenzia la spirale di violenza innescata dai conflitti armati e perpetuata dalla criminalità organizzata. Nelle zone destabilizzate dal conflitto, la criminalità organizzata controlla vasti settori della vita pubblica e privata. Bambini-soldato drogati e indotti alle violenze più orrende, corruzione pubblica, traffico e sfruttamento ne sono la tangibile manifestazione. ?I mali dell?Africa sono curabili, inclusi quelli concernenti il ruolo che la criminalità organizzata continua a recitare nel continente. I G8 hanno deciso di aumentare fortemente l?assistenza all?Africa. Le Nazioni Unite invitano i paesi ricchi a non concentrarsi solo sullo sviluppo inteso come strutture fisiche: scuole, fabbriche, strade e dighe. La buona gestione di governo, l?integrità e la sicurezza dei cittadini sono essenziali per la democrazia, la stabilità e il progresso. Maggiori risorse devono essere messe a disposizione dei governi democraticamente eletti con chiara volontà di riforma, aiutando l?Africa ad affrancarsi dalle nuove forme di schiavitù. Segnali positivi di cambiamento, come visto, non mancano: dobbiamo rinforzarli?.


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