Non profit

AFRICA. ActionAid spera nella nuova politica Usa

L’Ong che si batte contro la povertà rileva il cambiamento di tendenza dell’amministrazione americana e sottolinea i passi ancora da fare

di Redazione

«Speriamo che la visita di Hillary Clinton in sette paesi africani segni l’avvio di una nuova politica in favore delle persone svantaggiate dei paesi in via di sviluppo», auspica ActionAid, l’organizzazione non governativa che lotta contro la povertà.
Va riconosciuta all’amministrazione Obama una rinnovata attenzione verso il
tema della cooperazione e della lotta alla fame, ma, affinché gli effetti sulle popolazioni africane povere ed emarginate siano concreti e positivi, si devono ancora registrare alcuni cambiamenti.
«Aid For Trade, il programma dell’amministrazione Obama che prevede l’entrata dei più poveri nel mercato grazie all’African Growth and Opportunity Act (AGOA), è destinato a fallire se negli USA i grandi agricoltori continueranno a ricevere forti sussidi e se non verranno rimossi i dazi imposti ai prodotti importati dai paesi africani», sostiene ActionAid. Valga ad esempio il caso del Kenya, il primo paese a essere visitato da Hillary Clinton. Dal 2003 ad oggi, l’esportazione del prodotto tessile di questo paese nel mercato USA ha registrato una caduta di oltre il 20%, gettando quella che era una nazione emergente in stato di difficoltà. Ancora, dal 1994 – anno in cui Nelson Mandela assumeva la presidenza del paese – gli USA hanno iniziato a incrementare la loro relazione con il Sudafrica, per diventare, dal 2001, il loro maggior partner commerciale. «Hillary Clinton arriva in Sudafrica in un momento molto difficile per il paese, in cui violenza e povertà sono a livelli molto alti – segnala ActionAid –  e gli Stati Uniti devono impegnarsi ad aiutare il paese a
uscire da questa difficile situazione».
Importante è inoltre, secondo ActionAid, che gli Stati Uniti supportino il progetto per una buona governance portato avanti dall’Unione Africana, di modo che i governi africani siano maggiormente responsabili e trasparenti nell’assicurare ai cittadini poveri i servizi di base e il rispetto dei diritti fondamentali.

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