Famiglia

Afgjhanistan: vinti dalla fame, i profughi tornano indietro

Sono già 20mila ad aver abbandonato la frontiera con il Pakistan

di Gabriella Meroni

Stremati dalla fame, dalla sete e dalle condizioni igienico-sanitarie ormai precarie, migliaia di profughi afgani, che da giorni premevano alle frontiere con il Pakistan, hanno deciso di tornare all’interno del loro Paese. Sono già 20.000 gli afgani, soprattutto donne e bambini, che hanno abbandonato il versante afgano del valico di frontiera di Chaman. “E’ una sconfitta – ha affermato Laura Boldrini, portavoce dell’Acnur (Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati) – Nonostante il timore di un imminente attacco da parte degli Stati Uniti migliaia di profughi sono stati costretti a tornare indietro perché le frontiere rimangono ancora chiuse ed è molto difficile inviare all’interno dell’Afghanistan cibo e aiuti di prima necessità”. Le frontiere con l’Afghanistan sono ancora chiuse per i profughi senza documenti e trattative sono in corso per convincere le autorità dei Paesi confinanti ad aprirle. Tuttavia almeno 20.000 afgani sono riusciti ad entrare in Pakistan clandestinamente, attraversando le montagne. L’Onu si aspetta che i profughi dall’Afghanistan nei Paesi confinanti arrivino a diventare almeno un milione, ha detto l’Acnur. La parte più consistente dovrebbe riversarsi in Pakistan e molti altri in Iran, Tagikistan, Uzbekistan e Turkmenistan, che si stanno preparando per accogliere 150.000 rifugiati. L’Alto commissariato ha detto inoltre che decine di migliaia di afgani sono affollati all’interno del loro Paese e vagano da giorni senza meta alla ricerca di cibo. Nel frattempo proseguono a ritmo serrato a Quetta gli incontri tra funzionari dell’organizzazione e le autorità locali pachistane. Il piano operativo di emergenza presentato dall’Acnur rappresenta un enorme sforzo che include tra l’altro la costruzione e la manutenzione di campi, l’acquisto e il trasporto di 80.000 tende, centinaia di migliaia di kit sanitari e igienici e un’enorme quantità di altri beni di prima necessità. La maggior parte degli aiuti dovrà essere spedita con ponte aereo in Pakistan e in Iran. Già dalla notte tra martedì e mercoledì – ha annunciato l’Acnur – una serie di voli da Copenaghen all’Iran porteranno 44 tonnellate di teloni di plastica per la costruzione di capanne di emergenza e aiuti. Un altro ponte aereo era stato avviato la scorsa settimana con Quetta. (Cnn)


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