Mondo
Afghanistan: uccisi 2 dipendenti Onu in moschea
Sei persone, tra cui due funzionari elettorali Onu, sono stati uccisi oggi da una bomba in una moschea della provincia di Ghazni, nel sudovest del Paese
di Paolo Manzo
Nuovo attentato in Afghanistan: sei persone, tra cui due funzionari elettorali delle Nazioni Unite, sono rimaste uccise oggi in un’esplosione in una moschea della provincia di Ghazni, nel sudovest del Paese, mentre l’Onu era impegnata nel processo di registrazione elettorale in vista del voto presidenziale del 9 ottobre. Secondo fonti militari americane, nell’attentato sono rimaste ferite almeno altre due persone.
Sono le milizie private la principale minaccia alla sicurezza dell’Afghanistan: e’ il comandante Chris Henderson, portavoce dei 6.500 uomini dell’Isaf ad affermarlo. ”Ci sono alcune minacce che sono piu’ importanti nel breve tempo e alcune che hanno invece maggiori conseguenze nel lungo termine – ha detto Henderson – La minaccia piu’ persistente nel lungo periodo e’ quella delle milizie private”. La maggior parte delle milizie private sono guidate da fazioni della minoranza dell’Alleanza del Nord che rovesciarono il regime talebano nell’autunno del 2001 durante l’intervento militare americano. Ci sono circa 50mila miliziani in Afghanistan fedeli a leader come Fahim, al generale uzbeko Abdul Rashid Dostum e al potente governatore di Herat Ismail Khan. ”Non si puo’ diffondere il diritto in uno stato dove il governo non puo’ avere il monopolio dell’uso della forza”, ha detto Henderson.
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