Mondo
Afghanistan: strage di lavoratori cinesi
Presso la citta' settentrionale di Kunduz: il bilancio è di 11 morti e 16 feriti. Il governatore locale ha imputato il raid ai talebani
Un gruppo armato di guerriglieri afghani ha attaccato questa mattina all’alba una base di lavoratori cinesi presso la citta’ settentrionale afghana di Kunduz uccidendone 11 e ferendone almeno 16.
La strage, la prima che colpisce con tale violenza gli interessi cinesi in Afghanistan, e’ avvenuta nella zona di Jalawgeer, poco distante da Kunduz, e ha colpito operai che lavoravano per la China Railway Construction Shisiju Group Corporation, che si occupa di un progetto di ricostruzione della strada Kunduz-Baghlan, una regione che e’ normalmente considerata come sicura.
Secondo la ricostruzione dell’episodio fatta dalle autorita’ afghane ”un gruppo armato ha attaccato la base dei lavoratori disarmati” con fucili d’assalto e granate e ”anche una guardia afghana e’ rimasta uccisa”. Si tratta dell’ ”opera di nemici dell’Afghanistan, di Taleban e di al Qaida”, ed ”e’ un atto politicamente motivato” ha detto il governatore di Kunduz, Mohammad Omar. Quello di oggi e’ uno dei peggiori attacchi a stranieri in Afghanistan da quando i taleban sono stati deposti, due anni e mezzo fa. Tuttavia restano misteriose le ragioni della strage, che ha colpito cittadini di un paese, la Cina, che si e’ impegnata nella ricostruzione dopo la guerra e in particolare nel ripristino di un grande progetto di irrigazione nella zona della capitale Kabul. Kunduz e’ a 250 km a nord di Kabul e tutta la zona e’ sotto il controllo del tagiko Mohammad Daoud, uno dei piu’ famosi comandanti dell’Alleanza del Nord – la coalizione anti taleban – e della fazione mujaheddin Jamiat.
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