Famiglia

Afghanistan: strage di bambini per il gelo

Il gelo sta facendo strage di bambini in Afghanistan, paese nel quale la percentuale di mortalita' infantile e' gia' tra le piu' alte del mondo, mentre gli aiuti arrivano con difficolta'

di Paul Ricard

Il gelo sta facendo strage di bambini in Afghanistan, paese nel quale la percentuale di mortalita’ infantile e’ gia’ tra le piu’ alte del mondo, mentre gli aiuti arrivano con difficolta’ o non riescono a raggiungere affatto le zone piu’ in crisi del paese. Intanto, gli esperti temono inondazioni catastrofiche se le temperature si alzassero bruscamente e l’enorme quantita’ di neve caduta nelle ultime settimane si sciogliesse rapidamente. I dati ufficiali parlano, oggi, di 211 bambini di meno di cinque anni morti per malattie causate dal freddo nell’ultimo mese. Ma se questa – come riferiscono Bbc e i giornali afghani on line – e’ la cifra fornita dal ministro della Sanita’ afghano Mohammad Amin Fatimi, organizzazioni non governative affermano di temere che le piccolissime vittime siano finora almeno mille: infezioni alle vie respiratorie, polmonite e pertosse, sono le cause principali dei decessi. E la situazione diventa ogni giorno piu’ grave perche’ – afferma Paul Hicks, direttore del Catholic Relief Services (Crs) in Afghanistan – il cento per cento dei bimbi afghani sono anemici, il 10-20% gravemente malnutriti. In ogni caso, se zone duramente colpite dalla ‘morte bianca’ dei bambini, ma anche degli adulti, sono state raggiunte da squadre di volontari (tra cui medici) del Crs – come la provincia di Ghor (ovest, 90 morti accertati – altre non sono raggiungibili a causa del maltempo ma anche per la scarsita’ assoluta dei mezzi sia delle organizzazioni umanitarie che delle Nazioni unite. Quindi, le vittime potrebbero essere molte, molte di piu’: diverse centinaia, secondo Hicks che sottolinea come i dati ufficiali si riferiscano solo alle zone del paese in cui esistono ospedali o centri di cura. Forte la frustrazione dei soccorritori, che non riescono a intervenire. ”Non riusciamo a raggiungere le persone in difficolta’, mancano gli elicotteri. ”Le Nazioni unite hanno un solo elicottero, gli americani non sono in grado di fornire le risorse necessarie”, denuncia Hiks, ”e’ una questione di disponibilita’ e priorita’ ”. Aerei C-130 Usa hanno fatto cadere in questi giorni aiuti in alcune zone della provincia di Ghor sommersa dalla neve. ”Si tratta di aiuti immediati, solo per tamponare un grave disastro”, afferma il sergente Jeremy Clawson, portavoce dei militari americani a Herat (nordovest). ”Ci sono stati tanti morti, ci sono bambini malati, gente affamata”, aggiunge. L’emergenza stritola gli afghani. Manca carburante, il cibo scarseggia. La popolazione toglie legna dai tetti per riscaldarsi, le temperature scendono sotto i venti gradi sotto zero. I bambini sotto i cinque anni sono sempre piu’ vulnerabili. Si ammalano. Muoiono. Tutto questo, in un paese che ha la mortalita’ infantile piu’ alta del mondo. L’80% di queste morti, secondo le Nazioni unite, sarebbe prevenibile. Intanto, il diretto del Pam (Programma alimentare mondiale) dell’Onu, mobilitato per assistere le vittime delle intemperie in Afghanistan, afferma che la sua organizzazione si sta organizzando in previsione di catastrofiche inondazioni, possibili in caso di un disgelo repentino della massa di neve caduta sul paese. ”Sarebbe una catastrofe”, avverte, che si sommerebbe a quella gia’ in corso.

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