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Afghanistan: sale a 150 vittime il bilancio dell’attentato di Kabul

Si conferma come l’attacco più sanguinoso degli ultimi 16 anni l’attentato di Kabul del 31 maggio scorso. Il presidente Ashraf Ghani ha dichiarato che il numero delle vittime è salito da 90 a 150 persone, tutte afghane

di Ottavia Spaggiari

È salito a 150 vittime il bilancio dell’attentato di Kabul, del 31 maggio scorso. Lo ha annunciato il presidente Ashraf Ghani, in un drammatico aggiornamento delle stime iniziali che parlavano di 90 morti e oltre 460 feriti. Si tratta così dell’attacco più sanguinoso degli ultimi 16 anni, dall’invasione statunitense del 2001. “Non eravamo noi l’unico obiettivo, ma l’intera comunità diplomatica”, ha dichiarato Ghani in apertura del Kabul Process, il Processo di Kabul l’iniziativa diplomatica inaugurata martedì, che riunisce attorno ad un tavolo i rappresentanti di 24 Paesi con l’obiettivo di creare una piattaforma per l’ideazione e lo sviluppo di un piano di pace nel Paese, gestito dal governo Afghano. Tra il 2015 e il 2016 sono stati 75mila i cittadini afghani feriti o uccisi, l’attacco di Kabul è solo l’ultimo, tragico episodio di una violenza quotidiana che dura da anni.

Due giorni dopo l’attentato, durante una manifestazione degli abitanti di Kabul, per chiedere risposte al governo su quelle che molti avevano interpretato come falle della sicurezza e dell’intelligence, almeno cinque persone sono morte negli scontri con la polizia. Il giorno seguente, altre 12 persone hanno invece perso la vita durante l’attacco di un kamikaze che si è fatto esplodere al funerale di una delle vittime della manifestazione.

"La tensione in città è molto alta. Non sappiamo cosa dobbiamo aspettarci ancora – ha dichiarato Dejan Panic, coordinatore del Programma di Emergency in Afghanistan, dove l’organizzazione ha aperto il Centro Chirurgico di Kabul nel 2001 – “In questi mesi la situazione ha continuato a peggiorare e anche nella capitale la sicurezza non è garantita. L'ospedale è sempre pieno e non c'è tregua per nessuno".

Al tavolo del Processo di Kabul, Ghani ha lanciato un ultimatum anche ai talebani, affermando che questa, per loro, è l’ultima occasione di sedersi al tavolo della contrattazione politica.

Dalla conclusione ufficiale della missione statunitense alla fine del 2014, si stima che i talebani abbiano assunto il controllo di circa il 40% del territorio nazionale.

Foto: Rahmat Alizadah

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