Mondo

Afghanistan, riapre scuola grazie a militari italiani

La cellula del Cimic ((cooperazione civile-militare) ha costruito un istituto per 1500 alunni

di Stefano Arduini

Una scuola ‘vera’ – al posto delle tende – con tanto di banchi, lavagne e servizi igienici al coperto: l’hanno costruita i militari italiani a Kabul, dando l’opportunita’ a circa 1.500 bambini afgani (la capienza e’ di 500 alunni, ma durante il giorno si svolgono tre turni) di frequentare le lezioni in modo dignitoso. Oggi e’ stata inaugurata. ”Un’altra testimonianza tangibile di quanto si stia facendo per aiutare l’Afghanistan a voltare pagina”, dice, soddisfatto, il colonnello Francesco Figliuolo, comandante del contingente italiano a Kabul. La ‘Paktiakot school’ si trova a poca distanza da Camp Invictia’, la base militare italiana. Il progetto e’ stato sviluppato dalla cellula Cimic (cooperazione civile-militare) e realizzato dagli uomini del Genio che in poco piu’ di un mese, con i propri mezzi e coordinando una squadra di operai locali, hanno ripristinato un fabbricato fatiscente e realizzato la rete fognaria. Sono stati forniti gli arredi, vocabolari, cancelleria per un anno. Oggi, all’inaugurazione, in una Kabul completamente innevata, c’era anche il governatore della citta’, Anwari. ”Per la ricostruzione del Paese – ha detto – l’istruzione e’ la cosa principale. Il contingente italiano ha dimostrato di volerci aiutare proprio su questo fronte e noi lo ringraziamo. Fatti come quelli di oggi, l’apertura di una nuova scuola, sono segni di speranza per le nuove generazioni”. Per l’ambasciatore Francesco Sequi ”e’ un nuovo traguardo raggiunto dal Sistema Italia, che sempre piu’ spesso vede l’impegno sinergico della componente militare, della cooperazione, del mondo civile”. Per la realizzazione della scuola, in particolare, 20.000 euro sono stati raccolti a Fossano (Cuneo), dove ha sede il 1/o reggimento da montagna della Brigata alpina Taurinense, che oggi costituisce il grosso di Italfor Kabul. ”Hanno contribuito la sezione dell’Associazione alpini, altri enti, semplici cittadini, mentre 12.500 euro sono arrivati dalla Fondazione della locale Cassa di Risparmio”, spiega Figliuolo.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.