Volontariato

Afghanistan: per Caritas è lotta contro il tempo

Ufficialmente sono solo 2.000 i profughi finora tornati in Afghanistan. La maggior parte preferisce restare nei campi di accoglienza in Pakistan, in attesa della primavera.

di Redazione

Caritas Pakistan, dalle due basi di Peshawar e Quetta, grazie anche al sostegno di Caritas Italiana, nei prossimi mesi continuerà a dare aiuti concreti a oltre 200.000 persone e a lavorare per favorire il dialogo, la riconciliazione, la pace. Per far fronte ai nuovi arrivi la Caritas ha intensificato la sua presenza a Lahore, Rawalpindi e Multan. Ufficialmente sono solo 2.000 i profughi finora tornati in Afghanistan. La maggior parte preferisce restare nei campi di accoglienza in Pakistan, in attesa della primavera. La grossa ondata di rientro è attesa dunque per maggio.
Intanto la rete internazionale Caritas ha avviato progetti per rispondere ai bisogni più urgenti degli sfollati all?interno dell?Afghanistan, grazie anche alla conoscenza del terreno e alle possibilità logistiche di partners locali.
Ieri c?è stata una teleconferenza per concordare l?apertura di una sede a Kabul, come riferimento per tutte le operazioni della rete Caritas, grazie anche al sostegno logistico del CoAR (Co-ordination for Afghan Relief), che opera nel paese da 12 anni. È stato comunicato l?arrivo di un cargo di generi umanitari nella capitale afghana ed è stato ribadito l?impegno prioritario della Caritas per la riconciliazione e la pace. Su questo tema è stato convocato un incontro internazionale a Zurigo, per il 4 gennaio. Alla Conferenza internazionale dei Governi coinvolti nella ricostruzione in Afghanistan, che si terrà venerdì a Bruxelles, parteciperà anche un rappresentante della Caritas.
Ricordiamo di seguito alcuni dei numerosi interventi già in atto (cf. in all/to Piano dettagliato).
Dal 27 novembre 400 famiglie nei campi di ?Makaki? e ?Mile 46?, a Nimruz, lungo il confine iraniano, ricevono cibo e generi di prima necessità, grazie in particolare all?impegno di Cordaid-Caritas Olanda e dell?associazione afghana VARA (Voluntary Association for Rehabilitation of Afghanistan). Tutti i mesi ad ogni famiglia vengono consegnati 50 chili di farina, 10 chili di fagioli, 5 chili di olio, 5 kg di zucchero, 1 kg di tè, oltre a sapone in polvere, scarpe, coperte, teli di plastica, una stufa e 20 litri di cherosene. L?aiuto sarà esteso ad altre 2000 famiglie.
Inoltre, insieme alla Ong afghana Bost Rehabilitation Organisation, nella provincia di Helmund, vicino Kandahar, la Caritas per ora sta fornendo cibo e coperte a 200 famiglie di sfollati, ai quali intende dare un?assistenza più completa. È anche in fase di studio un progetto per l?allestimento di un impianto di irrigazione che consentirebbe la ripresa delle attività produttive.
La Caritas Italiana, in costante contatto con Caritas Pakistan e con la rete internazionale, continua a sostenere tutti questi interventi ed invita anche le Caritas diocesane a moltiplicare gli sforzi per poter fornire aiuti adeguati a quanti si trovano stretti nella morsa del gelo invernale e delle conseguenze della guerra.

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Per sostenere gli interventi in atto (causale: ?Profughi e vittime nuova guerra?)
si possono inviare offerte alla Caritas Italiana tramite:
– C.C.P. n° 34 70 13

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