Mondo

Afghanistan: nuovi no ad invio Alpini

Luigi Oliveri, deputato diessino di Trento, lancia un allarm: «Queste truppe non sono pronte, la missione è ad altissimo rischio»

di Giampaolo Cerri

Dopo l’autorevole no di Francesco Cossiga, si moltiplicano le prese di posizione contro l’invio di un contingente italiano in Afghanistan per sostituire i soldati americani. Il deputato trentino Luigi Olivieri (Ds) critica il governo per la richiesta di invio di un contingente di alpini in Afghanistan, dubitando che ”l’esercito italiano sia professionalmente pronto e qualificato per far fronte alla situazione”. In un’ interrogazione al ministro della Difesa, l’ on. Olivieri sostiene che il governo abbia sbagliato nel non coinvolgere il Parlamento prima di decidere l’ impegno delle forze armate italiane ”in una attivita’ militare che assume contorni e modalita’ diverse rispetto a quelle delle missioni di pace”. ”Questo nuovo impegno si preannuncia ad alto rischio – aggiunge l’ on. Olivieri – probabilmente sara’ la missione piu’ pericolosa mai richiesta alle truppe della Repubblica italiana, soprattutto considerato che questa volta non sara’ una missione di peacekeeping, ossia di mantenimento della pace, ma una vera e propria guerra, finora svolta dai marines, che consistera’ nella ricerca dei guerriglieri di Bin Laden sulle montagne afghane”. Il deputato Ds chiede quindi al governo, prima di assumere una qualsiasi decisione, ”di attendere una risoluzione chiara e precisa dell’ Onu”.


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