Famiglia

Afghanistan: mancano fondi, sospeso rientro profughi

L'Unhcr prevede di lanciare un nuovo appello ai donatori

di Gabriella Meroni

Mancano i fondi e i programmi delle agenzie umanitarie internazionali in Afghanistan sono in pericolo: l’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim) ha cosi’ annunciato oggi a Ginevra di aver dovuto sospendere per un periodo indeterminato il programma in favore degli sfollati. A fine giugno – ha affermato un portavoce – anche l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) avra’ esaurito i fondi per le operazioni in Afghanistan. Le due organizzazioni operano nel paese per favorire il ritorno alle loro case dei milioni di sfollari e profughi afghani costretti alla fuga da conflitti e siccita’. Negli ultimi quattro mesi, l’Oim ha trasporato oltre 250.000 persone, ma dei 74,8 milioni di dollari richiesti per il programma d’assistenza ne ha ricevuti 39 milioni. Oltre all’insufficienza della risposta dei paesi donatori, l’Oim ha dovuto affrontare l’esplosione dei costi dei trasporti ed un numero di rifugiati da trasportare superiore alle previsioni. Anche le attivita’ dell’Unhcr sono state superiori al previsto: dal primo marzo, oltre 815.000 profughi afghani sono tornati in patria (di cui 730.000 dal Pakistan e 60.000 dall’Iran), ma dei 271 milioni di dollari richiesti (per un periodo di 15 mesi che scade a fine anno) ne sono per ora giunti 179 milioni. L’Unhcr prevede di lanciare un nuovo appello.


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