Formazione

Afghanistan: l’Ics per i profughi

Le organizzazioni aderenti all’ICS sono impegnate ormai da settimane per portare aiuti alle popolazioni afghane e per sostenere progetti promossi da Ong italiane

di Redazione

In Afghanistan la situazione umanitaria – come più volte ricordato in questi mesi – è drammatica: milioni di profughi sono senza un riparo e centinaia di migliaia di persone rischiano la vita per mancanza di assistenza e di cibo. Lo hanno ricordato, concordi, le agenzie umanitarie internazionali – WFP, UNHCR e Unicef: 300.000 persone rischiano la vita se entro novembre non saranno portati aiuti massicci alla popolazione afghana. La responsabilità di questa situazione è della guerra e dei bombardamenti che stanno continuando in queste ore e che impediscono di aiutare la popolazione civile, oltre che causare la morte di tante vittime innocenti. Bisogna perciò muoversi subito: ponendo fine immediatamente alla guerra e promuovendo un vasto piano di aiuti. Quello che si sta facendo è assolutamente insufficiente. Da ricordare che si spende tantissimo per fare la guerra e pochissimo per aiutare le popolazioni. L?Italia, tra il finanziamento dell?entrata in guerra e l?aumento delle spese per la difesa, stanzierà quest?anno ben 5.000 miliardi per le spese militari, mentre non sono più di 100 miliardi (cioè il 2% delle spese militari) i soldi stanziati per gli interventi umanitari. Le organizzazioni aderenti all?ICS sono impegnate ormai da settimane per portare aiuti alle popolazioni afghane e per sostenere progetti promossi da Ong italiane o associazioni locali afghane e pakistane impegnate a portare aiuti o a realizzare interventi sociali nei campi profughi. L?ARCI sta sostenendo i progetti della ONG internazionale Save the Children impegnata da tempo in Afghanistan e in particolare l?ARCI sta raccogliendo aiuti per i profughi di Mazar i l Sharif. L?Associazione per la Pace sta sostenendo i progetti umanitari dell?associazione delle donne afghane RAWA, attive nei campi profughi e per il riconoscimento dei diritti delle donne. L?ANPAS – l?Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze – ha lanciato una sottoscrizione popolare finalizzata all?acquisto di materiale sanitario da poi inviare in Afghanistan. La Legambiente ha deciso di sostenere l?operato di Emergency, finalizzando il proprio intervento all?obiettivo di tenere aperto il ?first aid post? (pronto soccorso) di Salang, nella valle del Panshir. La LILA ha lanciato una campagna di raccolta di farmaci e di fondi per i progetti di Emergency. La UISP-Peacegames sostiene i progetti dell?associazione locale pakistana ANCE (che aderisce alla rete Transfair e si batte contro il lavoro minorile) impegnata con progetti nei settori educativo e sanitario nei campi profughi di Lahore e Peshawar. Sta partendo la missione dell?ICS in Tajikistan e in Afghanistan per avviare – in collaborazione con le agenzie umanitarie presenti – attività concrete di auto e assistenza ai profughi e alle popolazioni afghane. Numerose organizzazioni e gruppi locali aderenti all?ICS – a Rovigo, Trento, Brescia, Napoli, Genova, ecc. – stanno promuovendo iniziative di protesta contro la guerra e per chiedere l?immediato stop dei bombardamenti. Si stanno raccogliendo aiuti e soldi per le ONG e le associazioni italiane impegnate a favore delle popolazioni afghane. Il prossimo 10 dicembre – giornata internazionale dei diritti umani – si svolgeranno iniziative (manifestazioni, raccolte di fondi, petizioni, ecc.) in 200 città di tutta Italia per la pace, la solidarietà, la tutela dei diritti umani. Lanciamo un appello perché questa mobilitazione – per chiedere la fine della guerra e per la solidarietà con le popolazioni afghane- sia vasta, partecipata e unitaria.


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