Cultura

Afghanistan, la situazione umanitaria ad oggi

Il report dell'Unhcr del 13/11/2001

di Redazione

Circa 6mila sfollati afghani intrappolati in un campo Le forze dell’Alleanza del Nord avrebbero circondato un campo di sfollati occupato dai talebani nell’Afghanistan sud-occidentale, intrappolando i circa 6mila civili afghani ospitati. L’UNHCR è estremamente preoccupato che gli sfollati afghani che si trovano nel campo di Makaki, dove i talebani armati sarebbero mescolati con la popolazione civile, possano essere utilizzati come scudi umani o tenuti in ostaggio. Le forze dell’Alleanza del Nord avrebbero circondato il campo, che si trova a pochi chilometri dal confine con l’Iran. L’UNHCR sta esortando entrambe le parti alla moderazione e alla considerazione per il gran numero di civili che si trovano nel campo. L’UNHCR sta inoltre facendo appello al Governo dell’Iran, affinché valuti la possibilità di aprire le frontiere e consentire l’ingresso nel paese dei civili afghani che si trovano nel campo. Nella mattinata di oggi, lo staff UNHCR nella città di frontiera iranian di Zabol si è precipitato a Milak per verificare le notizie su combattimenti che sarebbero avvenuti durante la notte nella città di frontiera afghana di Zaranj e nel vicino villaggio di Makaki, dove è situato il campo. Secondo notizie ancora non confermate, la città di Zaranj e le aree immediatamente a sud, che comprendono il campo di Makaki, sarebbero state conquistate dalle forze dell’Alleanza del Nord. Secondo testimonianze dirette, vi sarebbero stati brevi combattimenti tra le forze dell’Alleanza del Nord in avanzata e le truppe dei talebani, che controllavano gran parte della provincia di Nimruz, nella parte sud-occidentale del paese. Non ci sono finora notizie di vittime. Il personale del vicino ospedale di Zabol, in Iran, ha detto di non aver ricevuto feriti. La disponibilità di cibo e acqua nel campo sarebbe molto limitata. Gli operatori umanitari sono stati evacuati dal campo questa mattina dopo aver saputo dei combattimenti. L’UNHCR ha ripetutamente evidenziato le proprie preoccupazioni sulla sicurezza al campo di Makaki, sia per gli sfollati, sia per gli operatori umanitari. Queste preoccupazioni sono state rafforzate da ripetute testimonianze circa la presenza militare di talebani e di armamenti pesanti nel campo. L’UNHCR ha rinunciato ad operare nel campo finché la sicurezza degli sfollati e degli operatori non potrà essere garantita. L’Agenzia ha espresso simili preoccupazioni per altri campi all’interno dell’Afghanistan, tra i quali quallo di Spin Boldak, vicino al posto di frontiera di Chaman, nella provincia meridionale del Baluchistan. Ancora alto il numero degli afghani che rimpatriano dall’Iran Resta ancora alto il numero di rifugiati afghani che spontaneamente fa ritorno dall’Iran nel proprio paese, attraverso il posto di frontiera settentrionale di Dogharun. Durante gli ultimi tre giorni, 2.649 persone sono rientrate in Afghanistan, delle quali 1.004 domenica, 876 ieri e 769 oggi. Sarebbero migliaia i rifugiati che arrivano nel Pakistan nord-occidentale Secondo notizie non confermate, un gran numero di rifugiati sarebbe giunto oggi nel distretto di Mohmand, in Pakistan nord-occidentale. Circa 3mila persone (500) famiglie sarebbero arrivate nei pressi di Dendab. L’UNHCR invierà domani operatori a Dendab per verificare la notizia e valutare le necessità del gruppo. Pakistan: riprendono i trasferimenti dal sito di Killi Faizo Nella tarda giornata di oggi, le autorità pakistane hanno dato il via libera all’UNHCR per riprendere il trasferimento degli afghani più vulnerabili dal campo di permanenza temporanea di Killi Faizo, vicino al posto di frontiera di Chaman, verso il campo di Roghani, in una zona più interna. Questa mattina la polizia di frontiera pakistana aveva interrotto i trasferimenti. Le autorità provinciali del Baluchistan, dove si trovano i siti, vorrebbero che l’intera popolazione di Killi Faizo venisse trasferita entro la fine della settimana. Adeguati servizi igienico-sanitari, in particolare le latrine, continuano a costituire una difficoltà al campo di Roghani. L’UNHCR e i suoi principali partner operativi – Concern, Oxfam, MSF e Islamic Relief – hanno impiantato tende e allestito servizi a Roghani, che si trova a circa 16 km dalla frontiera. Prima che il trasferimento fosse interrotto, in totale 644 afghani erano stati trasferiti a Roghani, 400 dei quali nella giornata di ieri. Fino a questa mattina, nel campo di Killi Faizo erano state impiantate 718 tende, 36 delle quali vuote a seguito del trasferimento a Roghani. L’UNHCR vorrebbe lasciare solo alcune dozzine di tende nel centro di permanenza temporanea per accogliere gli afghani in cerca di rifugio in Pakistan, prima di poterli trasferire a Roghani. Gli operatori medici di Medecins Sans Frontieres (MSF) continuano a curare oltre 80 rifugiati al giorno, soprattutto affetti da malattie respiratorie. Oggi truppe di talebani si sarebbero avvicinate fino a 50 metri da Killi Faizo, con lancia granate. Le truppe più tardi hanno lasciato l’area, ma l’incidente evidenzia i gravi problemi di sicurezza per il campo. Sempre oggi, al posto di frontiera di Chaman 219 afghani sono stati respinti. Gli afghani sono stati fermati a due diversi posti di blocco e poi rinviati in Afghanistan. Oggi circa 300 persone hanno attraversato ufficialmente la frontiera per entrare nel Pakistan meridionale, mentre altre 500 sarebbero entrate irregolarmente. In un’altra località della provincia del Baluchistan, 100 nuove famiglie afghane – in totale circa 600 persone – sono arrivate, bisognose di assistenza, in un vecchio insediamento di rifugiati. Il gruppo ha riferito agli operatori umanitari che preferisce vivere con i rifugiati di vecchia data, piuttosto che restare nella pericolosa area di frontiera. Si intensifica lo sforzo dell’UNHCR per portare assistenza all’interno dell’Afghanistan L’UNHCR sta inviando aiuti umanitari a Termez, in Uzbekistan, per essere utilizzati all’interno dell’Afghanistan, quando la situazione lo permetterà. Un secondo volo umanitario con 670 tende da Peshawar, in Pakistan, a Termez, è arrivato oggi. Il primo volo era arrivato a Termez domenica, mentre altri voli faranno seguito nei prossimi giorni. L’UNHCR sta anche trasportando aiuti in camion dalle altre repubbliche centro-asiatiche. L’UNHCR sta inoltre valutando il modo di assistere, in attesa degli ultimi sviluppi, quei rifugiati che intendono tornare dal Pakistan in Afghanistan. Dal lato iraniano della frontiera, l’UNHCR è ancora in attesa di ricevere l’autorizzazione del Governo per consentire l’invio di un convoglio umanitario, organizzato con l’Associazione della Mezzaluna Rossa Iraniana, da Mashad, nell’Iran nord-orientale, a Herat. Il convoglio, che dovrebbe partire questa settimana, trasporterà 2mila teli di plastica e 10mila coperte dai depositi dell’UNHCR a Mashad a Herat. L’UNHCR è inoltre in attesa di un’autorizzazione delle Nazioni Unite per un’eventuale ritorno del suo staff in alcune aree dell’Afghanistan. Lo staff delle Nazioni Unite responsabile per la sicurezza effettuerà una valutazione della sicurezza della strada che collega Mashad ed Herat e che dovrebbe essere utilizzata per le operazioni umanitarie oltre frontiera in partenza da Mashad.


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