Famiglia

Afghanistan: la situazione umanitaria

Nelle ultimi tre settimane piu di 72mila afghani sono ritornati a casa Il report dell'Unhcr

di Redazione

Il Governo provvisorio afghano prende in esame il piano di rimpatrio dei rifugiati Nel corso di un incontro prolungatosi per l’intera giornata di ieri, il governo provvisorio afghano ha accettato il programma di rimpatrio proposto dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per I Rifugiati (UNHCR) che prevede l’assistenza a centinaia di migliaia di persone che intendono rimpatriare entro l’anno. Il documento, non ancora interamente finalizzato, prevede operazioni transfrontaliere con Pakistan e Iran, così come questioni pratiche legate al trasporto e all’assistenza di coloro che rimpatriano, nonchè alla loro reintegrazione nelle comunità di origine. Durante l’incontro è stata discussa anche la questione dell’amnistia e esaminata una bozza di dichiarazione su amnistia e garanzie per quanti ritornano, una pratica adottata in tutti i paesi che sottoscrivono simili accordi. Il ministro per il rimpatrio Enyatulah Nazir si è dimostrato favorevole a valutare l’ipotesi di garantire l’amnistia, una decisione che incentiverebbe il ritorno dei rifugiati. Portata a termine la prima fase del ritorno degli sfollati della pianura di Shomali La prima fase del rientro nei villaggi di origine degli sfollati di Shomali, località a nord-est della capitale Kabul, si è conclusa ieri con il trasferimento di 350 persone. Dal 31 dicembre, data di inizio delle operazioni, oltre 8.300 persone sono rientrate nei villaggi di origine dopo che le agenzie di sminamento hanno svolto il loro lavoro e certificato la sicurezza dei luoghi. Gli sfollati sono stati trasferiti dalla Valle del Panshir, dove si erano riversati nel 1998 per sfuggire ai combattimenti tra i Talebani e i loro oppositori per il controllo della fertile pianura di Shomali. Circa 200mila persone furono costrette alla fuga e di queste oltre 20mila scapparono al nord, nella valle del Panshir. Gli operatori umanitari – che ieri hanno iniziato a distribuire il materiale di costruzione e beni di prima necessità -hanno reso noto agli sfollati il livello di distruzione della pianura, ma ciononostante tutti sono voluti ritornare per iniziare a ricostruire le proprie abitazioni. I ritorni continuano Nelle ultimi tre settimane piu di 72mila afghani sono ritornati a casa e altre migliaia continuano a rimpatriare ogni giorno dal Pakistan e dall’Iran. Dall’inizio dell’anno piu di 58mila afghani sono tornati spontanemente dal Pakistan, di cui oltre 33mila dalla provincia del Baluchistan. Lo staff dell’UNHCR nell’Afghanistan orientale, tra il 16 ed il 22 gennaio, ha contato oltre 24.600 afghani di ritorno dalla Nord West Frontier Province. Nella citta’ iraniana di Dogharoun alla frontiera con l’Afghanistan, lo staff dell’UNHCR dall’inizio dell’anno ha registrato un rimpatrio di oltre 14.400 afghani. Trasferimento dei nuovi rifugiati in Pakistan Continuano le operazioni di trasferimento dei nuovi rifugiati senza alloggio che si trovano in Pakistan, verso nuovi campi nei quali possono essere meglio protetti e assistiti. Dallo scorso novembre, quando sono iniziate le operazioni, l’UNHCR ha trasferito oltre 130mila afghani in 13 nuovi campi situati nel Baluchistan e nella Nord West Frontier Province. Vaste aree di Jalozai, un accampamento spontaneo senza adeguate strutture, sono state smantellate e circa 40mila afghani sono stati volontariamente trasferiti in nuovi campi dove le condizioni di vita e i servizi sono in linea con gli standard internazionali. I rimanenti 10mila afghani ancora presenti nel campo di Jalozai, includono minoranze tribali che hanno richiesto di essere trasferiti nel campo di Shalman, nella provincia del Kayber. Molte famiglie hanno dimostrato interesse ad essere trasferite in campi situati lungo la strada di ritorno verso l’Afghanistan. L’UNHCR stima che Jalozai sara’ completamente svuotato entro la fine di gennaio. Aggiornamento su Chaman Dallo scorso ottobre circa 50mila afghani sono entrati in Pakistan attraverso il luogo di frontiera di Chaman e sono stati registrati al centro di transito di Killi Faizo, da dove sono stati poi trasferiti dall’UNHCR e dalla Commission for Afghan Refugees (CAR) verso i nuovi campi di Roghani, Landi Karez, Dara e il vicino campo gestito dalla Mezzaluna Rossa saudita. Inoltre l’UNHCR stima che circa 150mila afghani sono entrati in Pakistan attraverso valichi non ufficiali, mescolandosi con la popolazione di rifugiati pre-esistente negli insediamenti afghani e nelle aree urbane. Allo scopo di fornire assistenza ai rifugiati afghani nelle citta’, l’Alto Commissariato e il CAR, hanno avviato il trasferimento delle famiglie senza documenti da Quetta al campo di Mohammad Kheil. Finora piu’ di 40mila persone sono state trasferite.


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