Mondo
Afghanistan, la “carica” di Obama
Visita improvvisa alle truppe Usa, il presidente contro la corruzione
Mentre in Italia i giornali dedicano pagine su pagine al dato dell’affluenza alle urne, non potendo ancora parlare dei risultati, spicca una notizia di rilevanza mondiale, ossia la visita inattesa di Obama alle truppe Usa in Afghanistan, una visita a pochi giorni dal voto sulla riforma sanitaria, a riprova che il presidente sembra aver ritrovato la grinta e l’intraprendenza degli inizi del suo mandato.
- In rassegna stampa anche:
- 5 PER MILLE
- ELEZIONI
- OGM
- VOLONTARIATO
- BERTOLASO
- PEDOFILIA
- DIPENDENZE
- SUDAFRICA
Visita a sorpresa del presidente americano Barack Obama a Kabul, in Afghanistan. Il CORRIERE DELLA SERA ne parla in prima pagina, evidenziando subito il messaggio lanciato dal presidente: «ora fermate la corruzione». I dettagli della cronaca a pagina 14. Quella di ieri è la prima visita di un presidente in Afghanistan dal 2001. Davanti ai 2mila soldati della base di Bagram, Obama ha fatto una sorta di discorso programmatico sulla presenza Usa in Afghanistan: «Gli Stati Uniti non abbandonano mai un’impresa iniziata. Impediremo ad Al Qaeda di avere un santuario, faremo indietreggiare i talebani. So che voi porterete a termine il vostro compito. Se pensassi per un solo minuto che i vitali interessi dell’America non fossero in gioco qui, vi richiamerei a casa subito. Contiamo su di voi». Un discorso che – sottolinea Paolo Valentino – cade nel pieno dell’escalation americana, con il doppio dei soldati Usa vittime in questi primi tre mesi del 2010 rispetto al 2009 e successi ancora fragili. Il viaggio quindi è stato quello di «un leader ritrovato dopo il voto sulla sanità», fatto «al culmine della migliore settimana da quando è alla Casa Bianca», come se il via libera alla riforma sanitaria «avesse avuto su di lui un effetto liberatorio, aprendogli il campo per dimostrare su ogni tavolo la sua capacità di leadership». Dal punto di vista politico, il messaggio di Obama agli americani è che questa guerra «ormai gli appartiene, e che l’etica delle responsabilità deve far premio su quella delle intenzioni». L’incontro con Karzai è stato definito «produttivo»: Obama ha detto di voler «progredire anche sul piano civile», facendo pressing sul presidente afghano su temi come lotta alla corruzione, la meritocrazia per la nomina dei funzionari governativi, la lotta al traffico di droga. Una controparte cioè, chiosa Valentino «nella costruzione di uno stato che non sia pura finzione a copertura di una satrapia».
REPUBBLICA dedica un’analisi a firma di Lucio Caracciolo, direttore della rivista di geopolitica Limes, e un doppio approfondimento alla visita-sorpresa di Obama a Kabul. Pagine 24, 12 e 13 e lancio in prima. Poche ore – quelle trascorse dal numero uno della Casa Bianca in Afghanistan per galvanizzare i soldati, fare il punto sulla strategia concordata insieme al generale Stanley McChrystal, e avvisare il governo afgano che non ci saranno proroghe: a luglio 2011 gli Stati Uniti se ne andranno. Obama non può sbagliare, questa è la “sua” guerra, e deve vincerla o quanto meno far in modo che questa sia l’impressione. Si fa largo nell’opinione pubblica lo spettro di Lyndon Johnson, il presidente che firmò leggi sociali molto avanzate ma rimase impantanato nella guerra in Vietnam. E’ questa infatti la lettura che Federico Rampini, corrispondente dagli States, offre sui motivi del viaggio lampo in Afghanistan da parte di Obama. Lui, il presidente “colomba”, che in Afghanistan ha triplicato il contingente militare presente, da 30 a 100mila in un anno. E che pertanto non può perdere. Pena, le enormi difficoltà che incontrerebbe nella campagna presidenziale del 2012.
“Obama a sorpresa a Kabul” titola IL GIORNALE che però precisa subito che la visita è stata organizzata piuttosto che a sorpresa «in gran segreto per ragioni di sicurezza». Le notizie arrivano da un anonimo comunicato stampa in cui si apprende che : «Obama ha partecipato a un importante riunione con Karzai e il suo governo. Obama ha visto le truppe e ha voluto fare il punto della situazione direttamente con il generale Mc Chrystal. Il presidente ha elogiato Karzai sottolineando che gli Stati Uniti sono incoraggiati dai progressi compiuti dall’Afghanistan e lo ha invitato a Maggio a visitare Washington e la Casa Bianca». «Obama ha invitato Karzai a fare di più per la lotta alla corruzione e nell’imposizione della legalità». IL GIORNALE conclude che «le sorti dell’Afghanistan assieme a quelle del vicino Pakistan, rappresentano con grande probabilità una delle più grandi sfide di politica estera per l’amministrazione democratica e per il futuro della presidenza di Barack».
E’ un Obama ottimista ma anche esigente quello descritto da LA STAMPA nell’articolo “Obama vola a Kabul: Ce la faremo”. Un Obama «incoraggiato» dai progressi avvenuti ma che ora «desidera vederne altri, non solo militari, ma nell’ambito civile ovvero nella lotta alla corruzione e alla droga e nel rispetto della legge». Oltre alle parole di Obama, l’articolo propone una cronaca sull’agenda degli incontri avuti dal presidente americano. Dopo le truppe e il generale McChrystal, il presidente americano ha anche incontrato il collega afgano Karzai e il suo gabinetto. «Entrambi i vice di Karzai» fa notare il quotidiano di Torino «sono ex signori della guerra e sembra siano responsabili dell’uccisione di centinaia di persone avvenuta durante il conflitto civile dei primo anni 90 dal quale è nata la presa al potere dei talebani».
E inoltre sui giornali di oggi:
5 PER MILLE
IL SOLE 24 ORE – Una pagina dedicata ai numeri del 2008 (redditi 2007, corretto l’errore dei giorni scorsi). “Il 5 per mille premia la trasparenza delle grandi sigle” Elio Silva, nel suo articolo, sottolinea che viene premiato un “club di grandi sigle, che hanno in comune un elevato grado di riconoscibilità ed efficienza. E che soprattutto hanno puntato sulla trasparenza mettendo online i bilanci, informando puntualmente sui progetti, lasciando traccia di ogni contributo ricevuto. A fare da contraltare una galassia di 76mila enti di prossimità territoriale, che incassano piccole somme, per lo più sulla base di rapporti fiduciari e di conoscenza diretta. Con meccanismi di trasparenza più informali, anche se ciò non significa, ovviamente, un minore grado di efficacia». Commenta Andrea Olivero: «La frammentazione del mondo associativo è ampia. Servono non solo idee ma anche risorse». Carlo Mazzini poi, in taglio basso, spiega come funzione “l’operazione ripescaggio, per gli esclusi delle annualità 2006, 2007, 2008.
La spalla è dedicata a un fenomeno preoccupante “Troppa burocrazia: c’è chi torna all’attività informale”: storie di associazioni che, schiacciate da obblighi burocratici, come il modello Eas, tornano all’attività informale: «Facciamo solo gli impiegati», racconta il presidente di un’associazione, « perché ogni anno per confermare l’iscrizione al registro regionale, devo ripresentare tutta la documentazione? Ho seguito un corso sul bilancio sociale e ho capito che è superiore alle nostre forze».
ELEZIONI
CORRIERE DELLA SERA – Le prime sette pagine sono dedicate al voto, filo conduttore la bassa affluenza alle urne, con solo il 47% degli aventi diritto che ieri sera aveva votato. I sondaggisti prevedono una chiusura dei seggi sotto il 65%.
OGM
REPUBBLICA – Non serve modificare i geni di pomodori & Co. Basta studiare gli incroci giusti fra piante ibride, il tutto – assicura lo studio pubblicato sulla rivista Nature Genetics – rispettando la natura, e il gioco è fatto: un pomodoro che rende il 60% in più. Insomma, non è vero che servirebbero manipolazioni genetiche per rafforzare, rendere più longeve frutta e verdura. Andrea Ferrante, agronomo, che commenta la notizia in spalla a pagina 31 ne è convinto: «In termini di impatto ambientale “questo pomodoro” è una scoperta che meno devastante rispetto alle ricerche fatte finora sugli organismi geneticamente modificati»
VOLONTARIATO
IL SOLE 24 ORE – La pagina del volontariato del SOLE apre con “Un futuro da Authority per l’Agenzia delle Onlus”. IL SOLE dà conto della trasformazione in vista per l’Agenzia, sulla base di uno schema di decreto che ora è al vaglio dei ministeri competenti. «Acquisterà specifici poteri di vigilanza e vedrà estesa la propria competenza a un ulteriore elenco di materie, anche non strettamente fiscali». L’articolo dà anche conto della relazione annuale, con l’aumento dei pareri emessi e il traguardo delle linee guida sulle raccolte fonti, che sono in dirittura d’arrivo. Di spalla un pezzo sull’Aquila a un anno dal sisma “All’Aquila trova spazio un nuovo volontariato”, che dà conto della ricerca del Csv locale che contattato 44 nuove realtà operanti in prevalenza nel capoluogo (cose già scritte su questo numero di Vita). L’esame di bilancio è dedicato a Asia Onlus.
BERTOLASO
LA STAMPA– Chiarimento e pace fatta tra Guido Bertolaso e Bill Clinton. Il quotidiano di Torino pubblica un’intervista “Bertolaso incontra Clinton: pace fatta con gli americani” nella quale il capo della protezione civile racconta dell’incontro con l’ex presidente americano avvenuto il 23 marzo all’aeroporto di Haiti. «E’ stato molto cordiale» ha detto Bertolaso. «E il colloquio è stato molto carino. Affettuoso davvero». Alla domanda riguardante il vespaio di polemiche sollevate dalle sue critiche all’operato americano, Bertolaso ha risposto così: «E’ un grande politico, se n’è ben guardato, ha solo accennato a quello perché io mi spiegassi. Gli ho detto che le mie erano state proposte costruttive, che quelle parole erano finalizzate a una miglior gestione del dopo terremoto». L’incontro è durato 20 minuti e i due, oltre alle «pacche sulle spalle» si sono gustati insieme «una lattina di Diet Coke che il presidente aveva con sé».
PEDOFILIA
CORRIERE DELLA SERA – La Chiesa austriaca, alle prese con lo scandalo dei preti pedofili, ha deciso di nominare una commissione indipendente e laica. Alla guida una donna, Waltraund Klasnic.
DIPENDENZE
REPUBBLICA – Cibi troppo zuccherosi o troppo grassi? Qualcuno direbbe “troppo buoni”, ma si chiama junk food – merendine, hamburger, bibite gasate – e se non è una droga vera e propria, poco ci manca. Lo rivela una ricerca pubblicata oggi su Nature Neuroscienze. Certi cibi creano dipendenza, ma non solo: danneggiano irreversibilmente la salute e “gonfiano” le fila di chi soffre di obesità. E’ proprio contro questa capacità di assuefazione che certi cibi crerebbero nei consumatori che si scaglia Carlo Petrini, nel suo commento di appoggio al servizio a pagina 21. Ma non basta. Sotto accusa anche le modalità di commercializzazione di questi cibi: prezzo basso e strategie pubblicitarie al limite dell’abuso. Tutti ingredienti – è il caso di dirlo – di un miscela esplosiva dannosa.
SUDAFRICA
IL GIORNALE – “In SudAfrica uccidere un bianco non è reato” è il titolo di Gian Micalessin sulla strage dei boeri, perpetrata da gang killer chiamate Plaasmoorder, che ha dati allarmanti: «Due delitti alla settimana, più di tremila gli assassinati in 15 anni. L’obiettivo? Espropriare le loro terre». Micalessin scrive: «Se andate in Sud Africa per i Mondiali andate a Petersburg dove troverete una collinetta con croci bianche, sono oltre tremila. Una per ogni agricoltore bianco ucciso dal 1994 da quando la rivoluzione colorata incominciò a cambiare il volto al Paese. Una rivoluzione che pare pronta ad approfittare della distrazione del mondiale per mettere le mani sulle fattorie dei boeri. Se dunque l’apartheid era ignobile, il silenzio che circonda il clima di violenza e soprusi sofferto dagli agricoltori boeri non sembra migliore».
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