Mondo

Afghanistan: in aumento la produzione di oppio

Secondo un rapporto dell'Agenzia Onu contro droga e crimine il 2006 vedrà un aumento della produzione: i coltivatori non terranno conto del divieto emanato dal governo.

di Chiara Brusini

La produzione di oppio in Afghanistan nel 2006 e’ tornata ad aumentare. Lo rivela un rapporto congiunto tra il governo afgano ed le Nazioni Unite diffuso oggi. Secondo il rapporto, pubblicato sul sito dell’Agenzia delle Nazioni Unite contro la droga ed il crimine, dopo che nel 2005, per la prima volta dopo la caduta del regime dei Taleban, si era assistito ad un un calo, quest’anno si avra’ ”un aumento della coltivazione di oppio in 13 delle 32 province e una diminuzione in quattro province, il resto rimane stabile”. Sempre secondo questo rapporto, ”i contadini sono a conoscenza del divieto di coltivazione emanato dal governo, ma non credono che verranno prese misure per applicarlo”.

Le stime non tengono conto della campagna di eliminazione delle colture dell’oppio che il governo afgano iniziera’ a partire da questo mese e che punta a ridurre del 40% la produzione del 2006. Gli osservatori internazionali sono scettici su questo obiettivo: l’anno scorso, malgrado l’annuncio di misure simili, solo 5 mila dei 104 mila ettari coltivati ad oppio sono stati distrutti.

La produzione di oppio e’ esplosa in Afghanistan a partire dalla caduta dei Taleban nel 2001 a causa della corruzione e del fallimento di programmi di aiuto internazionale ai contadini per incoraggiarli a porre fine alla coltivazione Accusati sia dal governo di Hamid Karzai che dalla comunita’ internazionale di fomentare il terrorismo e l’insicurezza nel Paese, i proventi che derivano dal traffico di oppio rappresentano almeno un terzo dell’economia del Paese. L’87% dell’oppio esistente al mondo e la quasi totalita’ dell’eroina che circola in Europa vengono prodotti in Afghanistan.

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