Welfare

Afghanistan, Hrw: crimine di guerra l’uccisione di Naqshbandi

Lo scrive Human Rights Watch (Hrw) nel rapporto di 116 pagine dell'organizzazione con sede a New York intitolato "Il costo umano: le conseguenze degli attacchi degli insorti in Afghanistan".

di Redazione

“L’uccisione da parte dei Talebani del giornalista afghano Ajmal Naqshbandi, l’interprete di Daniele Mastrogiacomo, e dell’autista Sayed Agha e’ un crimine di guerra”: cosi’ l’ha definita Joanne Mariner, direttore dell’ufficio terrorismo e controterrorismo di Human Rights Watch (Hrw) nel rapporto di 116 pagine dell’organizzazione con sede a New York intitolato “Il costo umano: le conseguenze degli attacchi degli insorti in Afghanistan”. Il dossier sottolinea come, sempre di piu’, i Talebani colpiscono “alcuni gruppi di civili, inclusi operatori umanitari, giornalisti, medici, leader religiosi, impiegati del governo, condannandoli come spie e collaborazionisti”: nel 2006 177 civili sono stati uccisi in epidosi del genere e attacchi e agguati simili sono continuati nel 2007. “Un esempio terribile e recente – si legge nel rapporto di Hrw – sono l’esecuzione sommaria da parte dei Talebani” di Naqshbandi e di Agha, “in violazione delle leggi di guerra”.

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