Volontariato

Afghanistan, Hrw chiede il rilascio di un undicenne, incarcerato a causa della madre

Per l’organizzazione la legge vieta il carcere per un bambino e per colpe dei genitori

di Redazione

«Il governo afgano dovrebbe immediatamente rimandare dalla sua famiglia l’undicenne Ahmed Siddiqui » è quanto chiede Human Rights Watch in relazione al caso di Ahmed, un bambino di soli undici anni, trattenuto dalle autorità di Kabul perché considerato figlio di Aafia Siddiqui, la donna pakistana trattenuta in carcere negli Stati Uniti.

«Secondo la legge afghana e quella internazionale, Ahmed è troppo giovane per essere trattato come un criminale» ha detto Joanne Mariner, direttrice del programma per il terrorismo e l’antiterrorismo dell’organizzazione «Non doveva essere trasferito sotto la custodia dei servizi segreti, noti per i lorto trattamenti brutali».

Aaifa, arrestata col bambino il 17 Luglio scorso, è accusata di aver sparato contro soldati americani e agenti dell’intelligence con una pistola trovata sul pavimento mentre era sotto custodia. Inoltre gli ufficiali statunitensi hanno riportato che nella sua borsa sono stati trovati oggetti sospetti, come documenti per creare bombe chimiche e materiale biologico. L’avvocato della Siddiqui ha rimandato le accuse al mittente, definendola una vergogna.

Ma, lasciando da parte la questione della colpevolezza o meno della madre, Hrw continua ad affermare che la legge afghana non prevede il carcere per le colpe dei genitori e chiede di rimandare il piccolo Ahmed dai suoi parenti o che sia affidato a una organizzazione per l’infanzia che possa curarlo e accudirlo fino al ricongiungimento con la famiglia.

Nella storia dei due Siddiqui c’è anche un periodo di latitanza lungo cinque anni. Washington, che nel 2003 aveva chiesto informazioni su di lei al Pakistan, ritenendola vicina ad Al-Qaida, ha negato di aver mai fermato la donna prima della sua riapparizione nel luglio 2008, ma la famiglia accusa gli americani di averla portata in una località sconosciuta per tutto questo tempo insieme ai suoi tre figli, tra cui Ahmed.


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