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Afghanistan: forza di pace rinviata

Il contingente, composto da un massimo di 5000 uomini, non sarà operativo prima di metà gennaio

di Gabriella Meroni

La forza di pace internazionale non sarà operativa in Afghanistan prima della metà gennaio. Il segretario alla difesa britannico Geoff Hoon ha detto davanti al Parlamento mercoledì che la Gran Bretagna fornirà nell’ambito dell’operazione 1500 uomini, mentre il contingente sarà formato in totale da 3000-5000 uomini.

La Gran Bretagna guiderà la forza per i primi tre mesi e in seguito cederà il comando ad uno degli altri Paesi partecipanti. Il generale britannico John McColl, che assumerà il comando delle operazioni, sarà a Kabul già sabato con il proprio staff e un ristretto gruppo di militari della Marina reale, che si trovano già nella regione. Si tratterà però di una presenza “per la maggior parte simbolica”, riferiscono fonti interne al dipartimento di difesa.

Secondo alcune fonti ufficiali, lo spiegamento delle forze sul campo dipenderà dagli accordi che verranno stabiliti con il governo provvisorio, che entrerà in carica sabato. Il numero esatto delle forze in campo e la composizione di tali forze non verrà decisa finché non sarà firmato il MTA, Military Agreement Treaty, con l’amministrazione guidata da Hamid Karzai.
Hoon ha aggiunto in Parlamento che data la necessità di firmare prima un accordo con gli afgani, il grosso del contingente non potrà iniziare ad essere messo in campo prima del 28 dicembre. Gli altri Paesi che contribuiscono alla forza internazionale di pace sono Francia, Germania, Spagna, Argentina, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Turchia, Giordania, Malesia, Repubblica Ceca, Stati Uniti.

Se non si riuscisse a raggiungere un accordo con il nuovo governo in Afghanistan, avvertono alcune fonti ufficiali, l’intera operazione verrebbe fermata. E, continuano, la “fragilità del consenso a livello locale” per la presenza di una forza internazionale è una considerazione fondamentale nella pianificazione militare. Una volta raggiunto l’accordo – e il generale McColl non si attende grosse difficoltà – ci sarà un graduale dispiegamento di forze che diverranno operative “a gennaio inoltrato”.

Il segretario alla Difesa britannico ha anche detto in Parlamento che una risoluzione del consiglio di sicurezza dell’Onu per autorizzare l’operazione verrà firmata nei prossimi giorni. Mercoledì, i 17 paesi che hanno dato la loro disponibilità a inviare truppe in Afghanistan hanno discusso della composizione delle forze e del numero di soldati che verranno inviati. I leader afgani hanno gradualmente innalzato il numero di soldati internazionali cui hanno concesso il via libera per aiutare il processo di stabilizzazione post-talebani.

Inizialmente avevano approvato la presenza di 1000 uomini, mentre in seguito hanno aumentato a 2500 e poi a 3000. Con ogni probabilità il numero finale salirà a 6000. “Ritengo che la cifra di cui si è discusso sia sufficiente e ne siamo soddisfatti. Potremo essere più specifici una volta che avremo la risoluzione”, ha detto Abdullah Abdullah, ministro degli Esteri dell’Alleanza del Nord che manterrà lo stesso incarico anche nel futuro governo provvisorio. La forza internazionale verrà dispiegata in cinque città – Kabul, Kandahar, Jalalabad, Mazar- e Sharif e Herat – ed avrà il compito di mantenere la sicurezza per le strade e di proteggere il governo provvisorio. (Cnn)

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