Famiglia

Afghanistan: Emergency, Rahmatullah torturato

Rahmatullah Hanefi, il responsabile dell'ospedale di Emergency di Lashkargah prelevato martedì 20 dai servizi afghani sarebbe stato torturato "con i cavi elettrici". Lo dice Teresa Sarti Strada, pr

di Paul Ricard

Rahmatullah Hanefi, il responsabile dell’ospedale di Emergency di Lashkargah prelevato all’alba di martedi’ 20 dai servizi di sicurezza afghani, sarebbe stato torturato ”con i cavi elettrici”. E’ Teresa Sarti Strada, presidente di Emergency, a denunciarlo sul sito di Peacereporter (www.peacereporter.net). ”Siamo angosciati per la sorte di Rahmatullah Hanefi”, sottolinea Teresa Sarti Strada. Dallo scorso 20 marzo ”nessuno ha potuto vederlo o parlargli, nemmeno i suoi famigliari. Non e’ stata formulata nessuna accusa, non esiste alcun documento che comprovi la sua detenzione”. ”Alcuni afghani, che lavorano nel posto in cui Rahmatullah Hanefi e’ rinchiuso, ci hanno detto pero’ che lo stanno interrogando e torturando ‘con i cavi elettrici’. Rahmatullah Hanefi -ricorda Teresa Sarti Strada- e’ stato determinante nella liberazione di Daniele Mastrogiacomo, semplicemente facendo tutto e solo cio’ che il governo italiano, attraverso Emergency, gli chiedeva di fare. Il suo aiuto potrebbe essere determinante anche per la sorte di Adjmal Nashkbandi, l’interprete di Mastrogiacomo, che non e’ ancora tornato dalla sua famiglia”. Il ministro della sanita’ afghano ha informato ieri Emergency ”che in un ‘alto meeting sulla sicurezza nazionale’ presieduto da Hamid Karzai e’ stato deciso di non rilasciare Rahmatullah Hanefi. Ci hanno fatto capire -prosegue Teresa Sarti Strada- che non ci sono accuse contro di lui, ma che sono pronti a fabbricare false prove. Non e’ accettabile che il prezzo della liberazione del cittadino italiano Daniele Mastrogiacomo venga pagato da un coraggioso cittadino afghano e da Emergency”. ”Abbiamo ripetutamente chiesto al governo italiano, negli ultimi cinque giorni, di impegnarsi per l’immediato rilascio di Rahmatullah Hanefi e il governo ci ha assicurato che l’avrebbe fatto. Chiediamo con forza al governo italiano di rispettare le parola data”, conclude la presidente di Emergency.

Per la liberazione di Rahmatullah Hanefi è attiva una raccolta firme sul sito di Emergency
http://www.emergency.it/appello/index.php?ln=It


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