Mondo

Afghanistan: elezioni nella bufera

Gli sfidanti di Karzai denunciano brogli e non partecipano. Sotto accusa l'inchiostro per segnare il pollice dell'elettore ma per la commissione elettorale il voto è ok

di Paolo Manzo

Le prime elezioni presidenziali in Afghanistan si sono svolte nella bufera. A poche ore dall’apertura dei seggi, tutti gli sfidanti di Hamid Karzai, candidato favorito attualmente alla guida di un’amministrazione provvisoria, hanno denunciato brogli ed hanno deciso di boicottare il voto. La Commissione elettorale afgana, dal canto suo, ha deciso di lasciare proseguire le operazioni, nonostante la richiesta di sospensione avanzata dagli altri candidati. Tra le accuse, in particolare, quella di usare un inchiostro non indelebile, e non resistente per almeno una settimana come avevano assicurato, per contrassegnare il pollice dell’elettore. Una misura messa in atto proprio per evitare che un’unica persona potesse votare piu’ volte. Le conferme arrivano dagli stessi elettori. ”Sì, è vero, sono andato a votare stamattina, ho impresso il dito nell’inchiostro – ha detto Abdul Zaher, un insegnante di Kabul, all’agenzia dei missionari ‘Misna’- che doveva restare indelebile per una settimana, ma, tornato a casa, mi sono lavato le mani e l’inchiostro è scomparso”. Sono 10 milioni e mezzo gli elettori chiamati a votare. Tra questi la presenza femminile e’ al 41,3%. Sono registrati anche circa 400-600mila rifugiati in Iran: per loro sono stati approntati mille seggi. In Pakistan ci sono altri 600-800 mila elettori.


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