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Afghanistan: domani riaprono scuole per 2 milioni di bimbi

Giornata speciale domani per l'Afghanistan: sarà inaugurato il nuovo anno scolastico e 3 mila scuole in tutto il Paese riapriranno le porte, per la prima volta dopo sei anni. L'impegno Unicef

di Redazione

Giornata speciale domani per l’Afghanistan: sarà inaugurato il nuovo anno scolastico e 3 mila scuole in tutto il Paese riapriranno le porte, per la prima volta dopo sei anni. Il merito è dell’UNICEF che, in collaborazione con il ministero dell’ Istruzione afgano, ha lanciato la campagna ”Back to school” per far tornare a scuola due milioni di bambini, ”impegnandosi – si legge in un comunicato – in un’operazione logistica ed organizzativa senza precedenti, inviando 7 mila tonnellate di materiale utile per le scuole, sufficiente per 1,8 milioni di bambini”. Il materiale comprende mille tende-scuola (500 già installate, 500 in allestimento; ognuna può ospitare 50 studenti) con annessi servizi igienici; sei milioni di testi, 65 mila kit di cancelleria (con oltre 50 articoli differenti), quaderni, gessetti, guide per insegnanti, 18 mila lavagne, materiale vari di sensibilizzazione e informazione. L’Unicef ha distribuito questi aiuti, che hanno – prosegue il comunicato – un valore pari a 22 milioni di dollari, ma l’impegno di spesa potrebbe arrivare a 45 milioni di dollari entro la fine dell’anno scolastico. Per sottolineare l’importanza dell’ evento, il direttore generale dell’UNICEF, Carol Bellamy, si è recato in Afghanistan ed in occasione dell’apertura del nuovo anno scolastico prendera’ parte ad una cerimonia organizzata all’Amani High School di Kabul, alla presenza del premier Hamid Karzai, del ministro dell’ Istruzione, Rassol Amin, e del rappresentante speciale dell’ONU per l’Afghanistan, Lakhdar Brahimi, ma anche di 3 mila insegnanti e studenti. Le condizioni dell’istruzione in Afghanistan è drammatica: secondo un’analisi del 1999, su una popolazione in età scolare di 4,4 milioni soltanto il 32 per cento dei ragazzi e l’8 per cento delle ragazze frequentava in qualche modo le lezioni; il 96 per cento delle donne era analfabeta.


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