Mondo

Afghanistan. Come prima, non resta che l’oppio

Persa l’occasione di fare tabula rasa, la coltivazione del papavero rimane l’unica risorsa “vendibile” internazionalmente. L’alternativa? Difficile. Ma non impossibile.

di Paolo Manzo

L?Afghanistan pacificato? Una balla colossale. Il mercato dell?oppio? Prolifera, come e più di prima. Il primo a lanciare l?allarme era stato il senatore a vita, Giulio Andreotti: “Leggere che in Afghanistan è ripresa la coltivazione dell?oppio… Con l?occasione della guerra i campi d?oppio potevano essere distrutti”. In effetti oggi il governo criminale dei talebani è stato esautorato, qualche donna cammina per le strade di Kabul senza burka ma, per la disastrata economia afghana liberata dalle truppe angloamericane, l?oppio sembra l?unica risorsa in grado di essere venduta sui mercati internazionali. Per approfondire il tema, Vita ha contattato, nel suo ufficio di New York, David Lockwood, l?uomo che conosce l?Afghanistan meglio di chiunque altro al Palazzo di Vetro, avendoci vissuto per cinque anni a metà anni 90. E che, oggi, dirige il programma di sviluppo dell?Onu per l?Asia e il Pacifico e presiede l?Undp in Afghanistan. “A Kabul? Il problema critico sono le entrate economiche. Sinora la comunità internazionale ha erogato tantissimi fondi, ma l?obiettivo di reddito generato dagli afghani quest?anno dovrebbe essere di 200 milioni di dollari, mentre il budget totale 2003 sarà di 2,4 miliardi di dollari. Quello che producono gli afghani, quindi, è inferiore al 10% di quello di cui il Paese ha bisogno. È questo il problema numero uno, perché si arriverà presto a un punto in cui i Paesi donatori si chiederanno: fino a quando copriremo i costi del governo locale? Sa, l?assistenza per lo sviluppo è stimolante, ma pagare all?infinito per coprire le spese correnti?”. Vita: è per questa incapacità di generare reddito interno che gli afghani continuano a coltivare l?oppio? David Lockwood: In Afghanistan il problema non è stato risolto e risolverlo rischia di essere estremamente complicato. Vita: In che senso? Lockwood: Innanzitutto chiariamo che in Afghanistan l?oppio non è una coltura tradizionale, come molti credono. Piuttosto ha avuto una forte crescita presso le comunità durante i 20 anni di conflitto che hanno sconvolto il Paese. Vita: Il motivo di questa crescita di produzione? Lockwood: L?oppio è stato usato dagli afghani come risorsa economica e il boom dell?oppio è dovuto, in primis, all?ottima domanda internazionale. Inoltre, questo era un Paese senza leggi, e quindi era facile coltivare oppio senza essere puniti. Con i talebani prima le coltivazioni aumentarono, poi furono bloccate. Vita: Perché i talebani fermarono la produzione? Lockwood: Non è chiaro: c?è chi sostiene che lo abbiano fatto per motivi economici, di mercato. Ma c?è anche chi ritiene che lo abbiano fatto perché la coltivazione dell?oppio è contraria alla legge islamica. Comunque sia, è un dato di fatto che le terre coltivate a oppio sono aumentate di molto negli ultimi 20 anni. E tutti noi vorremmo trovare un?alternativa. Vita: Quali sono le sue proposte? Lockwood: Credo che il problema debba essere affrontato in due modi. Il primo è estendere l?assistenza alle comunità che si dedicano alla coltivazione dell?oppio, e dare loro alternative di vita degna. È una sfida di sviluppo economico di lungo periodo. Non si può andare lì con un po? di soldi e sperare che, dopo sei mesi, l?oppio non ci sia più. Bisogna offrire progetti sostenibili e a lungo termine. Colture alternative o impieghi nel settore manifatturiero. Vita: E l?altro modo per affrontare il problema? Lockwood: Garantire la sicurezza. Oggi non è sicuro viaggiare nelle zone in cui l?oppio è prodotto ed è difficile creare un tessuto economico legale. Bisogna che le popolazioni afghane prendano sul serio le punizioni per chi coltiva oppio. Anche perché, credo, qualsiasi saranno le alternative loro offerte, non saranno mai redditizie come l?oppio. Perciò è importante la costruzione di un esercito nazionale e la creazione di un corpo di forze afghane di sicurezza. Ma ci vorrà del tempo anche perché, per ora, l?esercito afghano si spinge poco fuori Kabul e, di sicuro, non entra nelle aree in mano ai narcotrafficanti. Ci vorrà del tempo. Vita: Le zone a più alta densità di oppio? Lockwood: La più grande produzione è nel sud-est, nella provincia vicino a Kandahar. Poi nella parte orientale, ai confini con il Pakistan, e nella provincia di Nangaar, a nord. In pratica le zone più insicure e instabili dell?Afghanistan. Anche a guerra finita.


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