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Afghanistan: attacco suicida, ferito un italiano

Un attacco suicida con un' autobomba e' avvenuto oggi, a pochi metri dalla base dei militari italiani ad Herat., l'italiano, un architetto è stato ferito leggermente. Tre i morti afghani. 8 feriti

di Paul Ricard

Attentato kamikaze contro ‘Camp Vianini’, la base del Team di ricostruzione provinciale (Prt) di Herat: 3 morti tra gli afgani e 8 feriti, tra cui un architetto italiano; le sue condizioni non sono gravi. I Taleban, come sempre in queste occasioni, hanno rivendicato l’attacco, ma sull’ autenticita’ della rivendicazione, al momento non ci sono conferme. L’autobomba e’ esplosa alle 8:40, le 6:10 ora italiana, a una decina di metri dall’ingresso principale del Prt, una di quelle strutture civili-militari con cui la Nato punta ad estendere la propria missione Isaf fuori Kabul. ”Sentita l’esplosione, che ha mandato in frantumi alcuni vetri – e’ questa la ricostruzione del comando italiano – i militari hanno trovato i resti fumanti di alcune vetture sulla strada che passa vicino al muro di cinta del compound. All’ interno di una di esse sono stati ritrovati dei resti umani”. Oltre all’attentatore, spiega il tenente colonnello Riccardo Cristoni, portavoce di Isaf, sono morti altri due afgani: un militare di guardia alla base e un poliziotto. Sette i feriti afgani, oltre all’architetto italiano. Questi, secondo quanto si e’ appreso, lavora per il Prt ad alcuni progetti di ricostruzione. Al momento dell’esplosione, si trovava all’interno del suo ufficio: e’ stato ferito al braccio da alcuni vetri e medicato nell’ospedale da campo. Le sue condizioni non destano alcuna preoccupazione. La missione italiana ad Herat – funestata il 25 febbraio 2005 dalla morte in un incidente aereo di Bruno Vianini, l’incursore di Marina che si trovava in Afghanistan proprio per preparare il terreno al grosso del contingente – si e’ svolta finora in modo sostanzialmente tranquillo. L’ultima azione ostile di una certa gravita’ nei confronti degli italiani, e’ avvenuta il 20 dicembre scorso, quando tre soldati rimasero lievemente feriti in seguito all’esplosione sempre di un’autobomba sistemata ai bordi della strada dove passava un convoglio militare. Ad Herat sono presenti circa 360 militari italiani, soprattutto di Aeronautica e Esercito, che fanno parte di due distinte missioni: l’operazione Praesidium, cioe’ il Prt, e l’operazione Nidus Aquilae, che si occupa della gestione della Base aeroportuale avanzata (Fsb) di Herat. All’Italia e’ affidato anche il coordinamento di tutti e 4 i Prt presenti nell’area ovest del Paese, una zona tradizionalmente tranquilla rispetto al resto dell’Afghanistan. Il generale italiano Mauro Del Vecchio, comandante di Isaf, che si trova attualmente fuori Kabul, dovrebbe raggiungere Herat nelle prossime ore: ”vuole rendersi conto di persona di cosa e’ accaduto, parlare con gli uomini”, ha detto il tenente colonnello Cristoni.

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