Famiglia

Affido: Reggio Calabria, apre un Centro famiglia-modello

E' “Il Piccolo Principe”, nato dalla collaborazione tra AiBi, Agape e Sma-Auchan. Già 70 minori hanno trovato accoglienza intorno a questo progetto

di Benedetta Verrini

E’ il quartier generale dell’accoglienza ai bambini e alle famiglie quello che ha aperto ufficialmente i battenti oggi, a Reggio Calabria. Si chiama ?Il Piccolo Principe?, ed è un Centro Servizi alla Famiglia realizzato grazie all’amicizia e alla partnership tra l’Associazione Amici dei Bambini-AiBi (che già da qualche anno lavora alla promozione dell’affido e ha reso possibile l’apertura di altri centri-famiglia a Napoli, a Milano e a Mestre), il Centro Comunitario Agape, che da anni lavora sul territorio calabrese in difesa dei minori in difficoltà, e la catena Auchan e Sma.

L’emergenza minori, nella regione, è significativa: secondo il documento costitutivo del Forum Regionale per i diritti dei minori, al novembre 2004 sarebbero 1.700 i bambini e gli adolescenti che vivono fuori dalla famiglia in Calabria, ospiti di 130 tra istituti e comunità assistenziali.

“Oggi abbiamo inaugurato un progetto che si trovava in fase di rodaggio già da qualche mese”, spiega Giuseppe Marino, presidente di Agape, “e che ha già permesso l’inserimento in affido familiare di 70 bambini, di cui 50 in città e 20 nella provincia”. Numeri molto alti, considerata la difficoltà a reclutare famiglie disponibili all’affido e all’accoglienza. “Stiamo raccogliendo i frutti del lavoro decennale di Agape, che si è impegnato nella sensibilizzazione e nella formazione delle famiglie”, spiega Marino. “Tante delle coppie che ruotavano attorno alla nostra realtà si sono rese disponibili all’accoglienza, supportate dalla novità del Centro famiglia”.

Al “Piccolo Principe” si organizzano incontri di auto-aiuto con lo psicologo e si trovano spazi per affidare i bambini ai volontari, che lasciano così ai genitori spazi di sollievo e autonomia durante la settimana.
Per i casi più delicati, poi, c’è la disponibilità quotidiana di un tutor che affianca “le famiglie”: affidatari e genitori naturali. “Uno degli obiettivi di questo progetto è anche il sostegno alle famiglie d’origine”, prosegue Marino, “Reso possibile dalla mediazione dell’associazione, che si fa da tramite per supportare gli affidi più delicati e traghettarli, quando è possibile, verso la ricomposizione del nucleo e il rientro in famiglia del bambino”.
Proprio all’inaugurazione di oggi, non a caso, c’è stata la testimonianza di una mamma sola che è stata “presa in affido” da una famiglia insieme al suo bambino.

L’accoglienza e la solidarietà sono una “pratica” che Agape cerca di diffondere attraverso incontri di sensibilizzazione e formazione delle famiglie sul territorio, soprattutto in provincia: recentemente il comune di Polistena ha messo a disposizione dei locali per effettuare i corsi di formazione, e anche nella Locride, attraverso la rete delle famiglie della diocesi, si stanno tenendo incontri formativi.

Info:
www.aibi.it
www.centroagape.org

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