Famiglia

Affido: le novità dal convegno di Rimini

Ieri l'appuntamento dell'associazione Papa Giovanni XXIII cui ha partecipato il sottosegretario Donaggio

di Gabriella Meroni

Il sottosegretario al Welfare, Franca Donaggio, non chiude la porta in faccia all’associazione Papa Giovanni XXIII, che oggi in un convegno a Rimini ha proposto di modificare la legge 149, per la quale entro il 31 dicembre di quest’anno andranno chiusi tutti gli ex orfanotrofi. Secondo l’associazione, i minori che usciranno dalle strutture pubbliche potranno essere affidati anche ad “associazioni accreditate”, sempre, ovviamente, sotto il controllo del tribunale. Il sottosegretario, che nel pomeriggio partecipera’ ad un dibattito pubblico, a margine dei lavori spiega: “Nel nostro Paese c’e’ un albo del volontariato e ci sono moltissime forme nelle quali, chi vuole svolgere un compito, e’ nella piena disponibilita’ di farlo. Noi dobbiamo mantenere fermo un punto: i compiti dello Stato non si possono appaltare. Lo Stato, quindi anche gli enti locali e l’istituzione pubblica nel suo insieme, devono rispondere dei compiti che le sono propri. Ma per il principio della sussidiarieta’, avvalendosi di competenze che le sono proprie, le associazioni, che sono la grande ricchezza del nostro Paese, possono effettuare anche questo tipo di interventi”. Donaggio non esclude dunque che i tribunali possano servirsi di associazioni di volontariato “accreditate” -come propone appunto Don Benzi- per indirizzare e seguire quei minori che sono stati allontanati dalle famiglie di origine per decreto della magistratura. Tali associazioni avrebbero insomma un ruolo paragonabile a quello che gia’ hanno le associazioni accreditate che si occupano di adozioni internazionali. Il sottosegretario conferma: “Io credo che questa possa essere la via: un compito che e’ dello Stato non puo’ essere dato a nessuno- ribadisce- ma questo compito puo’ essere agito, reso efficace, e fatto funzionare con il contributo di tutti. Abbiamo una legislazione che da questo punto di vista ci permette di riconoscere tutti”. Piu’ in generale, il sottosegretario al Welfare spiega che, rispetto all’affido familiare, “noi dovremo intanto dar vita ad un momento di ascolto non solo dell’Associazione Papa Giovanni XXIII, che e’ una delle piu’ qualificate, ma anche di tutte le altre associazioni, perche’ intanto la legge ci consegna l’obbligo di chiudere gli istituti per minori entro il 31 di dicembre e noi ora siamo concentrati nell’attuazione di questa prima scadenza”. Poi, assieme alla commissione parlamentare “bicamerale per l’infanzia e i ministeri interessati, naturalmente, affronteremo una rivisitazione della legge per renderla piu’ rispondente ai bisogni che vi sono ma anche per affrontare le esigenze che nel frattempo sono venute ad aggiungersi. Non ultima quella dei minori stranieri, un fenomeno che andra’ ben analizzato. Per ora, quando parliamo di affido alludiamo principalmente a bambini italiani di cui e’ facile rintracciare le origini, le condizioni da cui provengono, e quindi ci sono le premesse per rimuovere quelle condizioni di difficolta’. Con minori stranieri, invece, abbiamo di fronte persone che hanno il vuoto alle loro spalle, e quindi bisognera’ prepararsi a questo fenomeno con strumenti nuovi dal punto di vista normativo e assistenziale, che dovremo mettere in campo”, chiude Donaggio.


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