Famiglia
Affido familiare, ecco cosa bisogna sapere
Dal 31 gennaio a Milano parte un ciclo di incontri dell’Associazione CAF rivolti ai potenziali genitori affidatari: un’occasione di approfondimento, tra falsi miti e concrete possibilità di accoglienza
di Redazione
L’Associazione CAF (Centro di Aiuto a Minori e Famiglie in Crisi) presenta un ciclo di incontri formativi dedicati all’importante tema dell’affido familiare. In programma 5 appuntamenti, dal 31 gennaio al 28 marzo 2019, rivolti a coppie, sposate o conviventi, e a persone single interessate ad un approfondimento sull’affido in tutti i suoi aspetti. Gli incontri saranno tenuti dai professionisti dell'équipe del Servizio Affido dell'Associazione CAF e si svolgeranno a Milano presso la sede dell'Ente (zona Parco Solari, MM2 Sant'Agostino).
L’obiettivo del percorso è fornire ai potenziali affidatari le coordinate principali per orientarsi lungo il percorso che conduce all’affido: che cos’è, le leggi che lo regolano, come accedervi e le varie tipologie, le difficoltà che si possono incontrare e il supporto che l’Associazione CAF può offrire sia ai genitori affidatari che ai minori.
L’affido, oggi regolamentato dalla legge 184/83, rivista dalla successiva 149/01, è un progetto di accoglienza, accessibile a single, coppie conviventi o coniugate, con o senza figli, destinato a bambini e adolescenti che vivono in una situazione di difficoltà all’interno della propria famiglia d’origine. Il progetto prevede che il genitore affidatario, attraverso il suo impegno e la sua disponibilità, possa assicurare al bambino il sostegno e l’affetto di cui ha bisogno per crescere bene, in un momento difficile della sua esistenza, nel rispetto della sua storia e delle sue relazioni significative.
« progetti possono essere diversi per durata, tipologia e finalità. – commenta Elena Monetti, Responsabile del Servizio Affido dell’Associazione CAF – Ogni storia di affido è infatti da valutare singolarmente, in base al percorso personale ed emotivo sia del bambino che del futuro affidatario. Non bisogna nascondere che, per chi decide di intraprendere questo viaggio, non è sempre facile. Ma oggi, grazie all’aiuto di esperti, come l’équipe psico-sociale dell’Associazione CAF, e dei servizi del territorio, è garantito un supporto costante e qualificato alle famiglie affidatarie, in grado di aiutarle ad affrontare al meglio questa esperienza, sì impegnativa ma allo stesso tempo anche arricchente per chi accoglie e chi è accolto».
Il Servizio Affido dell’Associazione CAF, che da 40 anni si occupa di assistere minori e famiglie in difficoltà, nasce nel 2012 a fronte di una riflessione che ha messo in evidenza la necessità di rispondere in modo più tempestivo ed efficace ai bisogni di crescita dei minori ospiti delle Comunità Residenziali dell’Associazione.
Per la gente comune l’affido familiare è un “mondo” da esplorare, che ancora non si conosce a fondo. Marco Chistolini, Supervisore Clinico dell’equipe affido dell’Associazione CAF, tenta di sfatare alcuni dei più frequenti miti su questo tema.
• L’iter burocratico non è lunghissimo e non comporta mille pratiche, prevede invece un corso di formazione accompagnato da un percorso di conoscenza a cura di operatori esperti
• Per accogliere minori in affido non è necessario essere sposati, possono farlo anche i single
• Non ci sono limiti di età (per legge occorre solo aver raggiunto la maggiore età)
• Si può essere genitori affidatari anche in presenza di altri figli
• I percorsi di affido possono interessare non solo bambini piccoli ma anche ragazzi, in particolare adolescenti
• Dopo l’affido le famiglie non sono lasciate sole ma assistite da esperti
• Ogni progetto di affido è un caso a sé e ha durata variabile
• A conclusione del percorso, i legami affettivi tra genitori affidatari e minori possono continuare
• L’esperienza di affido è sempre utile per garantire al minore un contesto di relazioni più vicino ai suoi bisogni educativi e affettivi in un momento particolarmente difficile della vita
• Le Comunità rappresentano realtà molto importanti per la protezione dei bambini e degli adolescenti, ma “stare in famiglia” è generalmente la soluzione migliore
`Malgrado una buona sensibilità sul tema, c’è ancora una scarsa informazione. Per questo è molto importante poter parlare di affido ed invitare chiunque volesse saperne di più. Ci sono molti bambini e ragazzi che aspettano di poter vivere questa importante esperienza», conclude Elena Monetti .
La partecipazione è gratuita, ma è necessaria la prenotazione (posti limitati).
Per maggiori informazioni e adesioni: Elena Monetti – elena.monetti@cafonlus.org
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