Famiglia

Affido condiviso, restare genitori dopo il divorzio

Via libera alla legge sull’affidamento dei figli

di Benedetta Verrini

Nella seduta notturna del 24 gennaio, le commissioni riunite Giustizia e Infanzia del Senato hanno approvato in sede deliberante, senza modifiche, il ddl n. 3537, recante «Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli». Le nuove norme sull?affidamento condiviso diventano così legge a una manciata di giorni dalla chiusura delle attività parlamentari.

Soddisfatti del via libera, dopo un percorso durato oltre tre anni, le associazioni dei padri separati, che da tempo lottavano contro la prassi dei tribunali di assegnare l?affidamento dei figli ad un solo genitore (prevalentemente la madre), e anche il Forum delle associazioni familiari che sottolinea come la legge «stabilisce un principio importantissimo: si è genitori per sempre e i coniugi rimangono entrambi titolari dell?educazione dei figli nonostante la separazione. Ci auguriamo che ciò possa essere di aiuto per i figli dei separati nell?affrontare il trauma della separazione dei genitori».

Le sole valutazioni di segno contrario giungono, invece, dall?Aiaf, l?Associazione italiana degli avvocati per la famiglia e i minori, che intravede «l?esasperazione dei conflitti e il coinvolgimento dei figli in questi conflitti».

Di fatto, la ratio del provvedimento è quella di semplificare le procedure e rendere i coniugi corresponsabili, modificando l?articolo 155 del codice civile e fissando gli obiettivi e i criteri ai quali il giudice deve attenersi nell?adozione di provvedimenti relativi alla prole. La scelta di affidamento ad entrambi i genitori diviene prioritaria e la potestà genitoriale deve essere esercitata congiuntamente, in maniera ?condivisa?. «Direi che è proprio questa la parola chiave di questa nuova legge», commenta Costanza Marzotto, psicologa e mediatrice familiare del Centro studi e ricerche sulla famiglia dell?università Cattolica di Milano. «Viene insomma ribadita l?appartenenza del bambino alle due stirpi familiari. Inoltre, messi alla pari per legge, i due genitori potranno negoziare meglio, e senza atteggiamenti ricattatori, le questioni patrimoniali ed educative legate al figlio».

Al mantenimento dei figli debbono provvedere i genitori in misura proporzionale ai loro redditi, mentre è affidata al giudice la facoltà di determinare l?entità dell?assegno di mantenimento. «è importante», prosegue la Marzotto, «anche il fatto che la legge non abbia posto come obbligatorio, ma solo opzionale, l?intervento di un mediatore. Ciò restituisce alla coppia una piena competenza nella stesura del ?progetto educativo? relativo ai figli, e nello stesso tempo concede un accesso spontaneo, in caso di difficoltà, a un esperto che possa aiutarli a trovare un accordo».

La nuova procedura civile lascia una certa ambiguità in merito alla necessità o meno di un avvocato per la presentazione della separazione consensuale. «Al tribunale di Milano», prosegue la Marzotto, «si preferisce lasciare la coppia libera di presentare da sola il suo progetto educativo, togliendo così, in qualche modo, il ?baliatico? dell?avvocato».
Per quanto riguarda l?uso della casa, la nuova legge stabilisce l?assegnazione «tenuto conto dell?interesse dei figli» e della «regolazione dei rapporti economici tra i genitori». Il diritto al godimento della casa viene meno nel caso l?assegnatario conviva o contragga nuovo matrimonio.

Anche ai bambini che vivono il dramma del divorzio è dedicata l?attività del Centro mediazione della Cattolica. Dal 16 marzo partirà il primo ?gruppo di parola? per bambini dai 6 ai 10 anni. Un «luogo in cui possano esprimersi», spiega la Marzotto, «condividere con altri coetanei la situazione e, soprattutto, esprimere (e sciogliere) la preoccupazione che li accomuna tutti: ?Ora che ne sarà di me??».

Il punto

Coordinate
Il ddl 3537, definitivamente approvato dal Senato, va a riformare l?art.155 del codice civile fondando il principio «dell?affido condiviso dei figli».

Cosa cambia
Fino ad ora, in caso di separazione, i figli sono sempre stati affidati in via esclusiva a un solo genitore. La nuova legge stabilisce che il giudice «valuta prioritariamente la possibilità che i figli minori restino affidati a entrambi i genitori».

Potestà e mantenimento
La potestà genitoriale è esercitata da entrambi i genitori. Ciascun genitore provvede al mantenimento dei figli in misura proporzionale al proprio reddito; il giudice stabilisce, ove necessario, la corresponsione di un assegno.

www.senato.it
Gruppo di parola:
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