Famiglia
Affidi e fuori famiglia: volete mettere mano al sistema? State ad ascoltare i ragazzi
È stata l’estate del caso Bibbiano e delle sparate dei politici contro le case famiglia, gli affidi e le adozioni. Ma se davvero si vuole mettere mano a un sistema di accoglienza che, inclusi i minori stranieri non accompagnati, accoglie oltre 30mila minorenni occorre farlo con serietà e competenza. Ascoltando la voce in primis dei diretti interessati. Come abbiamo fatto nel numero del magazine in distribuzione da venerdì 6 settembre
di Redazione
«La parola, di questi tempi, è pressoché indicibile. Per questo la scriviamo subito: l’affido, la comunità, l’allontanamento dalla propria famiglia, l’adozione… sono un’opportunità. Lo dicono gli operatori, pur schiacciati dalle difficoltà quotidiane. Lo affermano i ragazzi, come Carlo, 23 anni, che poche ore prima che scoppiasse lo scandalo sui servizi sociali della Val d’Enza, insieme ai ragazzi del Care Leavers Network (una rete nazionale che accompagna e sostiene quanti a “18 anni e un giorno” si ritrovano fuori dai percorsi di accoglienza, perlopiù in solitudine) parlando ai giudici, agli assistenti sociali, agli educatori ha detto: «Se oggi possiamo vivere una vita bella, è grazie a voi. Prima di incontrarvi una vita così non ce la immaginavamo». La loro voce, nella bagarre mediatica di questi mesi, è stata colpevolmente silenziata, ma «mai come in questo momento è importante che venga ascoltata», sottolinea Federico Zullo, presidente di Agevolando, fra i promotori del network: “C’è una distorsione strumentale della realtà e una rabbia incomprensibile contro i servizi. I ragazzi invece possono restituire la verità di un sistema che ha le sue falle ma che nel complesso funziona e che sarebbe folle smantellare”. Incomincia così l’inchiesta firmata da Sara De Carli che apre il numero di settembre del magazine in distribuzione da venerdì. Un dossier suddiviso in tre capitoli.
- Nel primo capitolo mettiamo a fuoco i punti nodali degli interventi che migliorerebbero davvero senza annichilire un sistema che oggi, inclusi i minori stranieri non accompagnati, accoglie oltre 30mila minorenni: rafforzamento dei servizi, uniformità delle norme e delle prassi, maggior prevenzione e supporto alle famiglie. Per migliorare la vita dei ragazzi fuori famiglia si parta da qui. Invece che sparare ad alzo zero contro il “business degli affidi” o evocare l’ennesima commissione di inchiesta.
- Nel secondo capitolo invece ospitiamo cinque lettere. Cinque lettere scritte da un gruppo di circa 20 ragazzi e ragazze fra i 16 e i 24 anni, residenti in Lombardia, che vivono o hanno vissuto una parte della loro vita “fuori famiglia”. Nulla è inventato: non ci sono firme semplicemente perché le esperienze di ciascuno sono state riunite per comporre una storia che è di tutti. Si sono ritrovati una volta al mese, per confrontarsi sulla loro esperienza, grazie al Care Leavers Network, un percorso di partecipazione e cittadinanza attiva promosso dall’associazione Agevolando in collaborazione con il Cnca (Coordinamento nazionale comunità di accoglienza), con il contributo del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali: la sua peculiarità sta nell’essere composto direttamente da ragazzi e ragazze che, vicini ai 18 anni di età, devono costruirsi percorsi di autonomia al di fuori del sistema di accoglienza, spesso in completa solitudine. Il loro motto è #perfarciascoltare. A livello nazionale il network è coordinato da Diletta Mauri (a gennaio 2020 si terrà la seconda conferenza italiana del Care Leavers Network) e sta ora mettendo radici in varie regioni. Alle sollecitazioni rispondono cinque operatori qualificati: un giudice, un assistente sociale, un responsabile dei servizi sociali, uno psicologo e un’educatrice.
- Infine nel terzo capitolo Antonio, Michael, Lucia Stefania (nella foto di apertura col suo ragazzo Antonio), Marco, Giosuè, Lucia e Ahsan raccontano la loro storia. Sette storie uniche (ma non eccezionali). Legate da un filo rosso: l’esperienza al di fuori della famiglia naturale è diventata l’occasione per costruirsi un futuro migliore. Sette storie belle e difficili. Sette storie da leggere
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