Famiglia
Affidi: da Reggio Calabria appello per un Piano straordinario
Al convegno "Il minore abbandonato" promosso dal Centro Agape emerge la richiesta di un intervento del governo per il vero superamento degli istituti
Ha riscosso grande partecipazione il convegno “Il Minore abbandonato, la carezza della famiglia, tra prevenzione ed accoglienza” promosso dal centro comunitario Agape, e in fase di conclusione oggi a Reggio Calabria.
Presentando l’iniziativa, il consigliere dell’associazione Mario Nasone ha chiesto che la chiusura degli Istituti per minori, prevista per il 31 dicembre di quest’anno, sia l’occasione per ripensare profondamente le politiche sociali del nostro Paese. “C’è bisogno di una vera e propria svolta nelle politiche sociali per l’infanzia e per la famiglia”, ha detto Nasone durante il suo intervento, “perché sono troppe le inadempienze, i ritardi, i silenzi che arrivano dalla politica e dalle istituzioni. Il nostro convegno cade in un momento che potrebbe definirsi storico perché entro l’anno 2006 è stata sancita la chiusura degli Istituti”.
“Nei giorni scorsi”, ha aggiunto Nasone, “abbiamo avuto in Calabria la visita del sottosegretario Donaggio che ha fatto una ricognizione nelle regioni, è stata anche a Reggio a visitare l’Istituto Unithas cattolica. Ci è sembrata molto ottimista su come sta procedendo l’applicazione della legge 149, in Calabria pare non esistano più Istituti, molti si dice si siano trasformati in case-famiglia centri socio-educativi. Come Agape abbiamo espresso le nostre preoccupazioni sulla effettiva volontà del Governo e delle Regioni ad attuare la legge ed abbiamo proposto assieme ad altre associazioni un piano nazionale straordinario di superamento dell’Istituto e di riconoscimento del diritto di ogni minore alla famiglia”.
Nasone ha poi lanciato due proposte di tutela dell’infanzia da realizzare direttamente sul territorio calabrese: si tratta di “Benvenuti a casa”, ideata dall’associazione pediatri di Comunità, “una proposta che tende alla presa in cura del bambino a rischio sociale già al momento della nascita, riconoscendo anche il diritto alla diagnosi precoce ed alla riabilitazione. Su questo chiediamo all’Assessorato Regionale alla Sanità , alle ASL, al Comune di Reggio se – assieme alle associazioni – sono disponibili a sperimentarla in alcuni territori”, ha detto l’eponente di Agape.
La seconda proposta è quella della Rete madre-bambino, che vuole mettere insieme associazioni ed istituzioni per il sostegno alle ragazze-madri e alle donne in difficoltà: “Può essere un altro fronte di impegno per dare una risposta a questa fascia sociale priva di protezione e tutela”.
Tra gli altri relatori è intervenuto il prof. Gaetano Barletta, psicologo, trattando i vari volti dell’abbandono. Ha parlato di una crisi diffusa della genitorialità perché gli adulti consumano il tempo senza dare spazio alla relazione e in Calabria prevale il modello individualistico di famiglia. Ha denunciato, attraverso il racconto di due fratelli che hanno vissuto in ben 5 famiglie adottive, l’inadeguatezza e spesso l’incompetenza di Servizi e Tribunali per i Minorenni incapaci di leggere i veri bisogni dei minori.
Per Piero Modafferi della Comunità “Accoglienza” onlus di Reggio Calabria la realtà delle ragazze madri e delle donne in difficoltà è una di quelle a maggior rischio abbandonico dei minori. Per questo ha chiesto alle Istituzioni interventi di protezione accompagnamento per l’inserimento lavorativo per il diritto alla casa ed alla fruizione dei servizi sociali di base.
Per il giudice Minorile Augusto Sabatini l’affido non decolla come sarebbe necessario perché manca la cultura della donazione e i fondamenti etici di una scelta controcorrente.
La docente dell’UNICAL Anna Maria Campanini ha evidenziato la necessità di un Servizio Sociale capace di andare oltre l’intervento riparatorio per promuovere il benessere della comunità e ha invitato gli Assistenti Sociali ad andare oltre la semplice erogazione di prestazioni per vedere la famiglia come soggetto attivo e non come destinataria d’interventi.
Padre Mario Marafioti della comunità Emmanuel ha infine indicato nella spiritualità del risveglio intesa come accoglienza dell’altro e nella spiritualità della indignazione e della lotta le vie per rinnovare la società e renderla attenta ai bisogni dei bambini.
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